L’altolà della Cisl al progetto Formigoni

Non sappiamo con quali sindacati della scuola – come da lui affermato – abbia trovato “terreno favorevole” il progetto di federalismo scolastico avanzato dal presidente Formigoni, ma certamente la Cisl-scuola non fa parte della partita.

Il segretario generale della Cisl-scuola Francesco Scrima ha fatto subito sapere che, mentre è giusto che le Regioni dedichino grande attenzione alla scuola, “quella del reclutamento è questione che riguarda (invece) l’intero sistema, nella sua dimensione unitaria e nazionale“.

È pertanto a quel livello che la questione va affrontata e discussa e “solo allora – continua Scrima – vedremo se e quanto i sindacati possano condividere progetti che per quanto ci riguarda oggi non lo sono“. No, dunque, all’idea di un reclutamento dei docenti per chiamata delle scuole.

Non possiamo avere venti modalità diverse di reclutamento in Italia – continua la Cisl-scuola – sarebbe davvero paradossale che inaugurassimo con la balcanizzazione del sistema scolastico le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia!“.

Secondo la Cisl la proposta di far assumere i docenti direttamente dalle scuole non offre alcuna soluzione ai problemi che Formigoni dice di voler affrontare.

Va bene far leva sul merito e sulla stabilità del personale, ma per questo non bastano le affermazioni di principio, servono impegni veri e adeguate risorse. Difficile premiare il merito quando non si è in grado di assicurare a tutti un livello decente di retribuzione ordinaria; impossibile favorire la stabilità quando si tagliano decine di migliaia di posti, costringendo il personale a cambiare la sede di servizio, o finché rimane troppo alta la percentuale di personale precario, destinato inevitabilmente a cambiare scuola ogni anno. Non c’è stabilità del personale senza stabilità degli organici“.