La valutazione dei DS tra legge e contratto

Se ne è parlato nell'incontro tra i sindacati e il ministro

Ricostruendo in modo analitico lo svolgimento dell’incontro con il ministro Giannini il sito della Flc Cgil sostiene che è solo “sulla valutazione dei dirigenti scolastici che l’informativa è stata più ampia e dettagliata“. Tra una settimana, ha detto il ministro,  saranno pubblicati su ‘Scuola in chiaro’ i risultati del RAV che costituiranno il riferimento principale per la valutazione del dirigente scolastico.

La valutazione avrà cadenza annuale con sintesi triennale; sarà effettuata dal Direttore Regionale che si avvarrà di nuclei di valutazione composti da 1 dirigente tecnico, 1 dirigente scolastico e 1 esperto esterno che opereranno per 60/80 dirigenti scolastici.

L’esito della valutazione determinerà la retribuzione di risultato suddivisa in 4 fasce: 100% della retribuzione ai risultati eccellenti; 80% ai risultati buoni, 50% a quelli sufficienti e nessuna retribuzione in caso di esito negativo.

Nel suo intervento il segretario del sindacato Domenico Pantaleo ha evidenziato “come la legge 107/15 abbia caricato i dirigenti scolastici di responsabilità attraverso strumenti sbagliati e controproducenti. Essi invece di favorire la condivisione delle scelte con la comunità scolastica, la ostacolano mettendo in crisi gli equilibri dei poteri e i rapporti tra diverse figure professionali esistenti all’interno della scuola”.

Il sindacalista ha ricordato che “anche i  dirigenti scolastici sono senza contratto, hanno subito decurtazioni salariali immotivate, solo parzialmente restituite dalla legge 107/15, a fronte di un aumento dei carichi di lavoro e soprattutto di responsabilità con un organico ridotto del 25% negli ultimi 5 anni. È necessario perciò recuperare il divario retributivo con le altre dirigenze di Stato di seconda fascia e trovare una soluzione positiva all’inaccettabile differenza retributiva fra dirigenti assunti con diverse procedure concorsuali“.

Nel merito della valutazione dei dirigenti scolastici Pantaleo ha chiesto che siano “radicalmente modificate le procedure previste dalla legge 107/15 per la valutazione dei dirigenti scolastici che, lungi dal recepire le risultanze di tutte le sperimentazioni realizzate negli anni scorsi, trasformeranno la valutazione da procedura oggettiva e partecipata dal valutato, a valutazione discrezionale ed arbitraria finalizzata al premio, affidata anche ad un solo valutatore scelto dall’organo politico amministrativo, centrata sui risultati della scuola, connessa ad elementi non oggettivi, come la reputazione goduta dal dirigente e la capacità di valutare il personale, senza alcuna partecipazione da parte del valutato”.

In che modo apportare queste modifiche? Secondo il leader della Flc Cgil la strada è una sola: “la valutazione e la retribuzione dei dirigenti scolastici debbono essere regolate contrattualmente“.