La sopravvivenza del CNPI legata, ancora una volta, ad un decreto “mille proroghe”

Per la decima volta il Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI), il parlamentino della scuola eletto nel 1996 per una durata di un quinquennio, si prepara all’ennesima prorogatio, dopo quella che gli ha consentito di funzionare fino al 31 dicembre 2011.

In questi anni c’è sempre stato all’ultimo momento l’inserimento in qualche decreto “mille proroghe” di una disposizione di proroga di questo massimo organo collegiale scolastico che ha competenze consultive nei confronti del ministro dell’istruzione.

Poiché si parla di un nuovo decreto “mille proroghe”, il Cnpi, ancora una volta sarà prorogato in attesa – questa è la motivazione formale – della riforma degli organi collegiali territoriali che, se mai verrà, avrà attuazione molto lontana nel tempo.

Poi verrà probabilmente un’altra proroga, poi un’altra ancora, come è avvenuto da dieci anni a questa parte, nonostante molti suoi componenti siano andati in pensione: il Cnpi sembra condannato a funzionare fino all’esaurimento completo dei suoi componenti.

Tuttoscuola scriveva mesi fa: “È lecito chiedersi: ha senso tutto questo? Non mettiamo in discussione la legittimità della sopravvivenza del Consiglio e delle proroghe per il suo funzionamento né, ancor meno, il merito dell’attività svolta che si è quasi sempre caratterizzata per elevata qualità, equilibrio e indiscussa competenza, ma non vi è dubbio che nell’attuale situazione è venuta a mancare al Cnpi l’essenza della sua natura democratica di rappresentanza. Esso rappresenta inevitabilmente il mondo della scuola di quindici anni fa. E indebolendosi il valore di rappresentanza, rischia di perdere buona parte della sua credibilità”.

Non abbiamo cambiato opinione.