La Sapienza di Roma, un ateneo da rifondare
La notizia risale a pochi giorni fa: scarsi investimenti, insegnamenti dequalificati, iperburocratizzazione. Questo, secondo Newsweek online, il devastante ritratto delle università e delle scuole europee.
Tra le peggiori, il settimanale americano cita la oltretutto, “la più grande d’Europa”, la Sapienza di Roma dove la mancanza di soldi costringe addirittura gli studenti ad assistere a lezioni tenute dentro “tende da circo”. In generale si tratta di una vera e propria bocciatura per l’università della Capitale, pari solo a quella incassata dalla Rutli School di Berlino. Male anche per la Francia dove l’insoddisfazione degli studenti per le prospettive di precariato ha innescato di recente una pericolosa rivolta.
Secondo l’articolo di Stefan Theil nell’ateneo romano alcuni professori sarebbero arrivati “a vendere esami in cambio di prestazioni sessuali e c’e’ chi – come la 27enne Immacolata Turinga – che con una laurea in psicologia è costretta a guadagnarsi da vivere come baby sitter a 6 euro l’ora”.
Sebbene separate da un abisso geografico, di classe ed etnico – sottolinea Newsweek – queste due realtà, Sapienza e Rutli School, sono due finestre su un’Europa che sta fallendo nei confronti delle giovani generazioni. Gli Stati Uniti destinano del resto il 2,6 per cento del Prodotto interno lordo alla sola universita’ rispetto all’ 1,1 per cento ciascuno di Germania, Italia e Francia.
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