Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

La messa di Ratzinger rilancerà la lingua di Cicerone?

Farà rifiorire la lingua latina la nuova frontiera della Messa nella lingua di Cicerone? Ai posteri la sentenza. Di certo non è stata questa la prima preoccupazione del dotto papa Ratzinger anche se c’è da temere che ad oggi ben pochi siano in grado di seguire una celebrazione liturgica nella lingua degli antichi romani.

Il Papa comunque ha pubblicato il motu proprio “Summarum Pontificum” che permette l’uso della messa in latino secondo il rito anteriore alla riforma liturgica, in via ordinaria e senza richiesta al vescovo. Il rito antico è permesso, non imposto, e la liturgia ordinaria della Chiesa resta quella conciliare. Ai vescovi resta il controllo sull’applicazione delle norme e fra tre anni dovranno riferire al Papa su eventuali difficoltà. Il Papa ha deciso il motu proprio che liberalizza la messa in latino spinto dalla “ragione positiva” di “giungere a una riconciliazione interna nel seno della Chiesa”.

Nelle “divisioni del passato” non sempre, osserva, “i responsabili della Chiesa” hanno “fatto il sufficiente per conservare o conquistare l’unità”. Lo afferma nella lettera con cui presenta il motu proprio ai vescovi di tutto il mondo.

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