La matematica della maturità: i docenti autori delle tracce d’esame

Di Alessandra Silvestri, preside del liceo Gullace di Roma

In occasione degli Esami di Stato 2022, Matmedia ha proposto ai Licei scientifici di inviare le tracce della seconda prova scritta, al fine di analizzarle e creare un archivio che potesse essere utile ai docenti di matematica e fisica. Al di là dell’indubbio valore di documentare un Esame sui generis, svolto peraltro in un momento particolare della storia della scuola italiana, ci si domanda se tale proposta abbia incontrato favore o diffidenza da parte delle scuole e dei docenti protagonisti, se dall’iniziativa si sia tratta qualche conclusione circa l’omogeneità o disomogeneità delle prove somministrate e ancora se, riguardo a quest’ultimo aspetto, sia emersa l’importanza del lavoro cooperativo nelle prestazioni intellettuali dei docenti.

L’ annus horribilis 2021/22, che ha fatto seguito ad un anno altrettanto faticoso, ha portato in dote una novità che ha, almeno inizialmente, disorientato, per non dire spaventato, i docenti delle discipline oggetto della seconda prova scritta. Quest’ultima, infatti, avrebbe dovuto essere unica per ogni indirizzo di ciascun Istituto ed elaborata dai docenti della disciplina, coinvolti nell’Esame di Stato. A ben guardare si tratta di un cambio di passo di enormi dimensioni: ciò che fino a due anni fa era responsabilità dell’Amministrazione e garanzia di equivalenza dei diplomi diventa all’improvviso di competenza dei docenti interni e unico per singola scuola.

Gli eventuali “colpevoli” di una prova non adeguata, sarebbero stati, dunque, subito identificati, essendo gli stessi docenti interni all’Istituto, con conseguente danno all’immagine di quest’ultimo. Per non parlare, poi, dell’inevitabile polemica che sarebbe scaturita dal confronto dei risultati delle classi interne  alla scuola. Da ultimo, ma non in ordine di importanza, sorgeva il problema dell’elaborazione di tracce che andassero bene per tutte le classi.

Come è noto, la reazione di fronte al nuovo da parte dei professionisti della scuola è il disorientamento, la preoccupazione di non essere all’altezza e l’ansia di essere giudicati. L’iniziativa di Matmedia impattava su un terreno già fragile, per tutte le ragioni sopra esposte; ci si aspettava, quindi, grande diffidenza, da parte di Dirigenti e docenti e una comprensibile paura di esporsi, pubblicando le tracce con il nome della scuola.

Al contrario, le scuole hanno saputo sorprenderci, sia per la qualità delle tracce d’esame, sia nella disponibilità ad inviarle. Dall’analisi delle stesse, infatti, è emersa una generale e inaspettata omogeneità. A fronte di due anni passati ad erogare una didattica a singhiozzo, i docenti di matematica e fisica hanno nel complesso fornito agli studenti gli strumenti per affrontare una prova scritta basata su nuclei fondamentali della matematica: limiti, derivate, funzioni e loro grafici, integrali…

Le prove appaiono lineari, ma sostanziali e mettono in luce quegli elementi di cui deve essere munito uno studente che esca da un liceo scientifico e che, magari, voglia iscriversi ad una facoltà scientifica.

Contrariamente a quanto ci si aspettasse, inoltre, la risposta alla richiesta di Matmedia è stata positiva, se pur con qualche eccezione. La voglia dei docenti di confrontare le loro tracce con quelle elaborate dai colleghi di altre scuole e Regioni e di capire se il proprio operato fosse in linea con quello degli altri ha decisamente vinto sui timori generati dalla novità.

Le poche perplessità sono state espresse perlopiù da qualche presidente timoroso di svelare chissà quale segreto d’ufficio.

L’alacre impegno profuso dai docenti e la qualità delle prove elaborate rivelano senz’altro la loro capacità di cooperazione, quando si tratta di spendersi per lavori intellettuali, così come la disponibilità alla pubblicazione della tracce dimostra un’inclinazione alla condivisione. Del resto, anche in fase di pandemia, si è osservata una grande collaborazione da parte dei docenti, finalizzata, però, a superare l’emergenza.

Ma se nei momenti critici i docenti sono capaci di collaborare e condividere, lo sono altrettanto nel quotidiano? Così non pare e, forse, in questo senso, la formazione in servizio potrebbe essere d’ausilio.

Conclusioni

L’annus Horribilis 2021/22 ha portato con sé novità importanti che hanno costretto i docenti di matematica e fisica a misurarsi con l’elaborazione di una prova d’Esame di Stato. Dopo il comprensibile sconcerto iniziale, questi professionisti sono stati capaci di elaborare prove di qualità in sintonia con quelle dei loro colleghi, dimostrando, tra l’altro di aver erogato, negli ultimi due anni, una didattica che, se pur a corrente alternata, ha funzionato. In tale occasione hanno forse riscoperto il valore della collaborazione e condivisione tra pari, anche grazie all’iniziativa di Matmedia.

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