La manovra alleggerirà gli zaini scolastici

Non solo aliquote fiscali “più leggere”. Uno dei provvedimenti che arriverà all’esame del Consiglio dei Ministri di sabato punterà anche ad alleggerire… gli zaini scolastici. Il meccanismo sarà duplice: da una parte l’acquisto dei libri direttamente da internet, pagando i soli diritti d’autore, dall’altro l’introduzione di una norma che fissa un tetto al peso degli zaini, in proporzione al peso medio degli studenti delle diverse classi scolastiche.

Anche un’altra iniziativa, tra le misure che sarebbero contenute nella manovra – che prevede le nuove aliquote fiscali del 23, 33, 37 e 43 per cento – riguarderebbe indirettamente il mondo della scuola. Ci sarebbe una nuova versione del bonus per i neonati previsti dalla passata finanziaria: parte dei soldi raccolti dal fondo etico finanziato con le aliquote fiscali pagate dai contribuenti più ricchi (quelle del 37 e del 43%) sarebbe utilizzato per costituire un conto di risparmio del valore di 1,500 euro per ogni neonato. Il bonus sarà indicizzato e potrà essere utilizzato al momento dell’ingresso del bambino nel mondo della scuola.

Le norme sullo zainetto prevederebbero, invece, la possibilità di acquistare i libri scolastici direttamente da internet, pagando i soli diritti d’ autore. Il meccanismo potrebbe essere utilizzato già dal prossimo anno scolastico dalle famiglie. In futuro saranno le scuole, dopo aver scelto i libri di testo, a poterli scaricare da internet. A questo si accompagnerebbe una norma che fissa il peso massimo degli zaini degli studenti, una soglia che sarà proporzionale al peso degli alunni delle diverse classi.

“Sarebbe un grave danno, mi sembra assurdo, ma tutto è possibile”. Reagisce così Rodrigo Dias, presidente dell’Ali (Associazione librai italiani) alla notizia che fra i provvedimenti che arriveranno sabato all’esame del Consiglio dei Ministri c’è anche l’ipotesi di un meccanismo che permetterebbe alle scuole di scaricare i testi scolastici da internet driblando così le librerie ma contenendo il caro scuola. “Trovo la notizia assurda – afferma Dias – e di difficile applicazione perchè ci vorrebbe un accordo fra editori e Ministero. Comunque tutto può essere. Se le librerie vengono tagliate fuori in questo modo, ne prendiamo atto, faremo una ferma opposizione, alzeremo alti lamenti, ma piu’ di tanto non possiamo fare. Mi sembra comunque – ha aggiunto – un discorso futuribile che sovvertirebbe il mercato e non ne vedo il vantaggio per il pubblico. Di contro per i librai ci sarebbe un danno, in particolare per le piccole librerie di provincia che contano anche sugli introiti delle vendite dei testi scolastici. Credo che se questa ipotesi andrà in porto, e non lo vorrei, molte librerie in provincia sparirebbero. Infine, mi sembra, si tratterebbe di fotocopie e non di un libro vero e proprio. Sparirebbe quindi, in questo modo, il testo scolastico”.

Addio quindi al caro vecchio sussidiario da rivendere a settembre o da conservare. Dias ha anche ricordato che per i testi scolastici il guadagno dei librai è minimo (dal 15 al 21% lordo sul prezzo di copertina) mentre per gli altri libri il guadagno sale a percentuali che variano dal 30 al 45%.