
La legge sulla parità compie 25 anni

“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali” (art. 33 della Costituzione).
Dopo decenni di disputa sulla interpretazione dell’art. 33 della Costituzione a proposito di quel “senza oneri per lo Stato”, veniva pubblicata la legge 62 del 10 marzo 2000 – Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione. A sdoganare quel comma controverso erano stati il ministro dell’istruzione, Luigi Berlinguer, e il presidente del Consiglio, Massimo D’Alema, entrambi esponenti laici della sinistra, che con quella dirompente decisione avevano colto di sorpresa un po’ tutti, compresa una buona parte delle scuole private che, per diffidenza, temevano di perdere la loro autonomia.
Il testo della legge si apriva con questa definizione “Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali” che sanciva la natura unitaria del sistema d’istruzione, assoggettando agli ordinamenti vigenti e ad altre condizioni le scuole non statali che richiedevano la parità.
Più precisamente, la legge 62 precisava che Si definiscono scuole paritarie, a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti, in particolare per quanto riguarda l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale, le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per l’infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione.
Attualmente il sistema paritario è costituito complessivamente da circa 11mila scuole (10.938), di cui 8.166 scuole dell’Infanzia, 1.334 scuole Primarie, 628 Scuole secondarie di I grado e 810 Istituti secondari di II grado.
Nel corso di questi 25 anni alcuni istituti paritari della secondaria di II grado hanno forzato o eluso le disposizioni della legge 62/2000, dando vita al fenomeno dei diplomifici, contro i quali, su iniziativa dell’attuale Ministro dell’Istruzione e del Merito, sono stati predisposti alcuni correttivi alla legge sulla parità all’interno di un disegno di legge attualmente all’esame del Parlamento.
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