La Gilda minaccia di non firmare il contratto sulla mobilità

Il mondo sindacale è in fermento per la riduzione degli organici dei docenti e per il futuro dei precari.

Dopo l’allarme della Uil-scuola, anche la Gilda degli Insegnanti dichiara tutta la sua preoccupazione per i pesanti tagli che si prospettano. Tagli che, però, debbono meravigliare più di tanto, visto che erano noti fin dal varo dell’art. 64 della legge 137/2008 e della definizione del Piano programmatico.

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, dopo i primi incontri tecnici al Ministero, dichiara che “Se non saranno resi noti i criteri per il calcolo degli organici, la Gilda non sottoscriverà il contratto per la mobilità”.

Altro fronte caldo su cui Di Meglio pone l’accento è quello dei precari: “Dalle prime proiezioni elaborate – afferma – ci sarà una riduzione drastica dei posti di lavoro ricoperti dai precari, con particolari ricadute nel Centro-Sud”.

Alla luce di questa situazione, pur prevista da tempo, il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti annuncia una dura battaglia: “Il 13 febbraio, dopo l’incontro con il ministro Gelmini fissato per l’11, si riuniranno gli organismi nazionali dell’associazione e, se il vertice a viale Trastevere non darà esiti positivi, intraprenderemo tutte le azioni di lotta possibili per contrastare una riforma basata esclusivamente su feroci tagli destinati a impoverire sempre di più la scuola pubblica statale italiana”.