La FIDAE plaude al Decreto Scuola e sottolinea l’importanza di distinguere tra istituti seri e diplomifici

La FIDAE ha espresso il proprio apprezzamento per le misure contenute nel Decreto legge del 28 marzo 2025 sulla scuola, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri. La Presidente nazionale della FIDAE, Virginia Kaladich, ha dichiarato:

“La FIDAE accoglie con favore le misure contenute nel Decreto legge del 28 marzo 2025 sulla scuola varato dal Consiglio dei Ministri e in particolare esprime apprezzamento per la lotta al fenomeno dei diplomifici.”

Secondo Kaladich, il fenomeno dei diplomifici rappresenta una distorsione che contribuisce a diffondere un’immagine errata delle scuole paritarie, mentre la stragrande maggioranza degli istituti opera con serietà e professionalità, rispettando criteri rigorosi e trasparenti per garantire la qualità dell’istruzione.

“Queste distorsioni non fanno altro che alimentare una narrazione errata sull’intero mondo delle scuole paritarie dove la stragrande maggioranza degli istituti operano con serietà e professionalità, nel rispetto di criteri rigorosi e trasparenti a tutela della qualità dell’istruzione.”

Kaladich ha poi sottolineato l’importanza di fare una chiara distinzione tra chi elude le regole e chi, invece, lavora con scrupolo e dedizione ogni giorno per garantire un’istruzione di qualità.

“Ci preme però che venga fatta una sottolineatura e una distinzione tra chi elude le regole e chi lavora quotidianamente con scrupolo e attenzione. Persistono luoghi comuni difficili da sfatare sulle scuole paritarie, per esempio si fa ancora confusione tra i nostri istituti e le scuole private, che sono ben diverse e che non hanno ricevuto lo status che le riconosce scuole pubbliche, e dove, non a caso, si registrano i famosi recuperi di più anni in uno.”

Infine, la Presidente della FIDAE ha avvertito sui rischi di una generalizzazione che potrebbe danneggiare l’intero settore delle scuole paritarie, il quale, nel rispetto della legge 62 del 2000, rappresenta un elemento chiave per la libertà di scelta educativa delle famiglie e per lo sviluppo culturale e sociale del Paese.

“Generalizzare e mettere tutte le scuole paritarie sotto la stessa etichetta – ha concluso la Kaladich – rischia di danneggiare un intero settore che, nel rispetto della legge 62 del 2000, contribuisce alla libertà di scelta educativa delle famiglie e alla crescita culturale e sociale del Paese.”

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