‘La fabbrica dei contrattempi’: quando la narrativa diventa educazione alla vita
di Pinella Giuffrida
In un mondo editoriale in cui i giovanissimi sono spesso bersaglio di storie veloci, ipermoderne, spesso crude e iperrealistiche, Tea Ranno compie un gesto coraggioso e controcorrente: consegna ai lettori – piccoli e grandi – un romanzo che chiede di fermarsi, respirare e rileggere con occhi nuovi il modo in cui “abitiamo” il tempo. La fabbrica dei contrattempi è un libro nato per i ragazzi—dai dieci anni in su—ma capace di parlare con sorprendente lucidità agli adulti, forse proprio a quelli che più hanno dimenticato il valore del tempo da dedicare a se stessi e agli affetti che ci stanno vicino.
Il tempo come tema pedagogico centrale
La protagonista, Ilaria, vive giornate scandite in modo implacabile: orologio alla mano, ogni minuto deve essere riempito, controllato, incasellato. È il ritratto fedele di una generazione che cresce dentro un’agenda serrata, in un tempo scandito da impegni, in una dimensione nella quale sono cresciuti e dalla quale non sentono il bisogno di staccarsi. I nostri ragazzi crescono sotto lo sguardo sempre più ansioso di genitori iperattivi, che cuciono sui loro figli il bisogno di efficienza che la società contemporanea impone.
La comparsa di un fiore sul palmo della mano—delicato e ostinato al tempo stesso—innesca per la piccola Ilaria un’avventura che spariglia tutto: improvvisamente la bambina è catapultata in un mondo fantastico popolato da creature emblematiche, da Mezzecalzette (calzini animati tagliati a metà che volano dispensando aiuto) ai Perdigiorno (che continuano a perdere dalle tasche bigliettini con su scritto lunedì, martedì, mercoledì …). Personaggi bizzarri, certo, ma pedagogicamente potentissimi: incarnano un’altra possibilità, un’altra postura esistenziale. Sono la voce del tempo libero, dell’immaginazione, del “non fare” inteso come spazio creativo, non come mancanza e senso di colpa.
Per chi si occupa di educazione, questo di Tea Ranno è un testo davvero prezioso. Aiuta i ragazzi a “nominare” qualcosa che provano ma non riescono a spiegare: la saturazione, la stanchezza, il bisogno di respirare. E permette agli adulti di riconsiderare il modo in cui riempiono i giorni dei figli, spesso senza lasciare margini di spontaneità, senza donarsi del tempo per condividere giochi, momenti di relax, momenti da gustare insieme semplicemente godendo della compagnia dell’altro, parlando, ridendo, scherzando.
Una narrazione che parla al cuore dei genitori
Il valore aggiunto del libro “La fabbrica dei contrattempi” è proprio questo: non è un romanzo per bambini. È un romanzo “con” i bambini di oggi, con la loro fantasia, le loro paure, le loro ansie, le loro piccole felicità ma diretto soprattutto agli adulti che li accompagnano. Ogni pagina suggerisce una domanda implicita: quanto spazio lasciamo ai nostri figli per sperimentare il tempo come esperienza, e non come compito?
La Ranno non offre consigli: usa la letteratura come strumento di rivelazione. Gli adulti ritrovano nelle emozioni di Ilaria le proprie ansie quotidiane: la corsa costante, la paura di perdere il controllo, la sensazione che fermarsi sia un lusso.
La trama, volutamente fiabesca, svolge una funzione quasi terapeutica: permette di guardare con delicatezza ciò che nella nostra vita di ogni giorno ci appare, urgente, ineludibile, obbligatorio e, per questo a volte pesante, stressante o doloroso.
Un testo che illumina anche la scuola
Per insegnanti e dirigenti scolastici, La fabbrica dei contrattempi è quasi una metafora del sistema educativo contemporaneo: programmato, preciso, regolato, spesso povero di tempi distesi. La lettura può diventare un punto di partenza per riflettere su ritmi, carichi, aspettative eccessive che gravano sugli studenti. Nelle mani dei docenti, questo romanzo fantastico può diventare uno strumento per lavorare sulla gestione del tempo ma anche una base per potenziare competenze3 come l’intelligenza emotiva e le life skills; questo romanzo costituisce certamente un’occasione per affrontare il tema delle “pause necessarie” nell’apprendimento in un consiglio di classe e in un collegio dei docenti.
La scrittura: poesia e lucidità
La Ranno conferma la sua rara capacità di scrivere per i piccoli senza abbassare la complessità, e per gli adulti senza rinunciare all’incanto. La scrittura è pulita, musicale, costellata di aggettivi e avverbi che colorano le immagini che ciascuno crea nella propria mente. La narrazione è soprattutto intrisa di un calore umano palpabile che attraversa tutto il libro. Si percepisce la mano dell’autrice che da anni racconta la Sicilia, le relazioni, il femminile, e qui porta la sua sensibilità dentro un territorio nuovo: l’educazione al tempo.
Perché leggerlo
Il vero suggerimento è questo: leggetelo in coppia. Un adulto e un bambino, un genitore e un figlio, un docente e una classe. Perché il libro funziona come uno specchio doppio: riflette i bisogni dei ragazzi e le fragilità degli adulti. E solo nello scambio è. Possibile che nasca quella consapevolezza che è, in fondo, la natura stessa dell’educazione.
La fabbrica dei contrattempi non costruisce ritardi, costruisce certezze, consapevolezze. E ci ricorda che, a volte, il contrattempo più grande è proprio quello che ci salva.
Tea Ranno è una scrittrice siciliana che da tempo vive a Roma. Autrice di narrativa sia per adulti che per ragazzi, ha firmato romanzi molto apprezzati come “L’amurusanza”, “La sposa vermiglia”, “Viola Fòscari”, “Un tram per la vita”, “Avevo un fuoco dentro” e “Terramarina”. La sua più recente opera per giovani lettori è “La fabbrica dei contrattempi”, pubblicata nel 2025 da Piemme nella collana “Il Battello a Vapore”. Vincitrice di molti premi letterari, scrive storie che parlano al cuore e alla mente, con delicatezza e profondità.
Pinella Giuffrida, dirigente scolastico, iscritta all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, sin dagli anni ’80 si occupa di scuola, di studenti e formazione tutto tondo, dalla scuola dell’infanzia all’ Università fino alla formazione dei dirigenti e dei docenti. Ha pubblicato saggi con Armando Editore, Carrocci e Guerini sulla leadership e il management nella scuola.
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