La DaD ha rivoluzionato il modo di fare lezione e molti docenti si sono approcciati da autodidatti. La ricerca

Didattica a distanza si o no? A chiederselo, andando oltre i classici schieramenti di chi è a favore e chi totalmente contro, è stato il blog Idee per la scuola che, dal novembre 2020, racconta storie belle di DaD dando spazio alla creatività degli insegnanti e delle scuole.

Insieme a Gimmelike, app per sondaggi e ricerche di mercato in tempo reale, ha realizzato un sondaggio cui hanno partecipato più di 1700 persone da tutta Italia, con picchi in particolare al Nord Ovest e al Centro.

Di queste, l’8% è costituito da docenti, il 92% è composto da utenti della community che svolgono altri lavori. Un parere comunque importante visto il ruolo cruciale che la scuola riveste nella nostra società.

Soddisfatti o no della DaD? Per il 36% è stata abbastanza soddisfacente

La prima domanda ha riguardato il grado di soddisfazione in merito alla didattica a distanza. Tra gli insegnanti, il 36% ha ritenuto la DaD abbastanza soddisfacente, mentre il 33% poco soddisfacente. Secondo il 14% è stata invece molto soddisfacente, di contro il 14 % l’ha trovata insoddisfacente. C’è poi una piccola percentuale che ritiene sia il meglio che potesse avere.

Quanto ai non docenti, il 31% ritiene la DaD utile solo con un’adeguata preparazione di insegnanti e studenti, per il 30% lo è solo per il momento attuale, mentre la stessa percentuale, ossia il 30%, la ritiene utile anche in futuro.

È particolarmente significativo riconoscere che la DaD possa essere utile anche in futuro per una didattica sempre più innovativa, integrata e inclusiva. La transizione al digitale, però, richiede obbligatoriamente una formazione adeguata” dice Cristina Simone, Creator di Idee per la scuola.

Come si sono comportati i docenti con la DaD: hanno rivoluzionato il modo di fare lezione e agito da autodidatti

Agli insegnanti è stato poi chiesto quale sia il loro rapporto con la DaD, se cioè hanno cambiato modo di insegnare, se solo alcuni aspetti, tutto o nulla.
Ecco cosa hanno risposto: il 53% ha ammesso di aver rivoluzionato completamente il modo di fare lezione e in effetti sul blog di Idee per la scuola non mancano iniziative di professori che hanno usato app come Kahoot o altri strumenti digitali. Tant’è che il blog qualche settimana fa ha inaugurato una nuova rubrica dedicata proprio agli strumenti per la scuola

Tornando alle risposte del sondaggio, Il 32% dice di aver  modificato solo verifiche ed esami, mentre il 13% non ha fatto nessuna differenza tra DaD e la lezione in presenza, il resto non ha fatto DaD.

Ai professori non è certo mancato lo spirito di iniziativa: tra quelli che hanno risposto al sondaggio di Idee per la scuola e Gimmelike, ben il 60% ha iniziato da autodidatta per capire come integrare la propria didattica, il 19% ha cercato sul web esempi e idee utili per fare DaD, il restante si divide tra chi ha atteso le linee guida del Ministero dell’Istruzione e chi, invece, usa il web da anni per trovare spunti.

App, video e social media: gli strumenti più utilizzati in DaD

E quali metodi hanno provato i prof per fare lezione in DaD? A “dominare” sono state le app come ha confermato il 33,7% dei docenti che ha risposto al sondaggio. Al secondo posto ci sono i video preferiti dal 29,7% e i social media con il 18,8%. Seguono poi WhatsApp, scelto dal 13,9% degli insegnanti e le lezioni registrate dal 4%.

E a proposito dei social media, nel sondaggio si è cercato di capire qual è il loro ruolo rispetto al rapporto tra docenti e studenti: lo hanno migliorato o peggiorato? Il 51,6% pensa che i social media influenzino negativamente questo rapporto, il restante 48,4% in positivo.

Sempre restando in tema social media, è stato chiesto se questi possono avere un ruolo nelle esperienze didattiche. Secondo il 29% no, non c’entrano nulla con l’insegnamento, stessa percentuale per chi dice sì, ma con un regolamento del Ministero, mentre il 28% dà una possibilità ma con un’educazione digitale condivisa.

Se i social vengono promossi con riserva, c’è da dire però che il 40% dei docenti pensa che si possa creare un rapporto empatico con gli allievi purché ci sia un differente approccio didattico, il 23% dice sì in generale mentre per il 22% la risposta è nettamente no.

Sicuramente la DaD, come viene fuori dal sondaggio, ha dato un nuovo impulso al modo di fare lezione, ma bisogna vedere quale sarà il suo ruolo nel futuro e in che modo sarà utilizzata. Così come cambierà il modo stesso di fare lezione.