La Cgil non rompe ma resta in posizione critica di attesa

La Cgil-scuola non minaccia rottura ma è in posizione critica di attesa, dopo il secondo incontro al ministero sulla revisione degli organici.

Revisione, che è bene ricordare, è conseguente alla disposizione della legge finanziaria sui risparmi di spesa imposti sulla scuola.

Il sindacato di Panini resta in attesa degli esiti del confronto, tuttora in corso, tra ministero della Pubblica Istruzione e ministero dell’Economia sui criteri e sulle proposte per l’applicazione del comma 605 della legge finanziaria che prevede una serie di interventi di riduzione di organico, a cominciare da quello conseguente all’innalzamento del numero di alunni per classe.

Nel primo incontro dell’8 gennaio il MPI aveva informato i sindacati su quella che, a suo dire, era stata una previsione sovrastimata di riduzione dei posti (14 mila circa anziché 19 mila): una bella notizia che il sindacato di Panini (www.flcgil.it) attende prudentemente che sia confermata dal ministero dell’Economia.

La Cgil-scuola, nel confermare comunque il suo giudizio negativo su questa parte della legge finanziaria, chiede al ministero che “il tema organici va affrontato con un tratto di netta discontinuità, senza separare quello dei docenti da quello del personale ATA, perché entrambi si iscrivono in un capitolo nuovo, che il Ministro non ha aperto, che si chiama funzionalità delle scuole autonome”.

Secondo il sindacato “La scuola dell’autonomia non può più, dopo anni dalla sua definizione legislativa, aspettare di avere le risorse umane e finanziarie su cui poter funzionare. Non ci sono avventure nuove da intraprendere né sentieri da esplorare senza le “scarpe” per percorrere le strade dell’inclusione e della lotta alle mille emergenze sociali nuove o alle vecchie mai risolte.”