La Cgil all’attacco del Dl sulle semplificazioni

Il decreto non rende facili le cose difficili. Per la FLC CGIL un testo da emendare.

È fortemente critico il commento che la Flc-cgil ha pubblicato sul proprio sito (www.flcgil.it) a proposito del DL sulle semplificazioni, anche se basato sulla lettura di un testo non ancora ufficiale.

Dopo molto annunci roboanti da parte dello stesso governo – esordisce la cgil-scuola – ci troviamo davanti ad un provvedimento sconfortante sotto molti punti di vista. Per la scuola, le misure in esso contenute non semplificano il caos normativo prodotto dalla gestione Gelmini, ma al contrario confermano punto per punto i tagli fatti finora, come testimoniano i riferimenti ossessivi all’art. 64 della legge 133/08.

Il sindacato avrebbe voluto maggiore discontinuità, ma anche sul nuovo avanza critiche a cominciare dal fatto che, a suo parere, “Non c’è nessuna certezza che le risorse, poche, a disposizione della scuola dell’autonomia saranno certe e non tagliabili al primo settembre di ogni anno. Un provvedimento che porta ancora una volta il segno del decisionismo ministeriale, lontano, lontanissimo dalla cultura del lavoro a rete e progettuale dei nostri settori”.

Al sindacato di Pantaleo non piace nemmeno il fatto che per capire cosa si intenda fare si debbano aspettare decreti ministeriali successi e lontani nel tempo: “Molto negativo e poco coerente con il principio della semplificazione il fatto che il decreto faccia un continuo rinvio a decreti successivi che rendono impossibile una puntuale valutazione sull’esatto punto di approdo di questo provvedimento.

Dopo aver criticato l’assenza di interlocuzione con il mondo della scuola e con le rappresentanze sindacali del settore, la Flc-cgil entra nel merito delle norme, prendendo in esame preliminarmente le nuove disposizioni sull’autonomia scolastica.

È prevista l’istituzione dell’organico funzionale e delle reti di scuola ma si tratta di semplici dichiarazioni programmatiche – osserva il sindacato – dal momento che per la loro realizzazione si fa rinvio ad un successivo D.I. e non c’è alcun riferimento a risorse aggiuntive. Ci sarà un organico di istituto per docenti, educatori e ATA assegnato sulla base di esigenze funzionali tali da garantire l’integrazione degli alunni diversamente abili, lo sviluppo delle eccellenze, il recupero e le supplenze, ma a condizione che non ci siamo costi aggiuntivi per lo Stato.

L’organico cosi attribuito avrà durata triennale, ma potrà essere rimodulato sulla base di esigenze annuali (?).

La presa di posizione sindacale non risparmia nemmeno la nuova disposizione relativa alle reti di scuole, in quanto “Le reti di scuola, peraltro già previste dal regolamento sull’autonomia, diventano obbligatorie per gestire risorse finanziarie, strumentali e umane. Poiché non è prevista nessuna risorsa aggiuntiva per la gestione della rete questa ricadrà, ancora una volta, su i soliti noti (dirigenti scolastici, DSGA e assistenti amministrativi) che subiscono un ulteriore aumento dei carichi di lavoro.