Italia-Usa: la Moratti firma accordi a Boston
Il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Letizia Moratti ha firmato a Boston una serie di accordi quadro tra il ministero e l’Università di Harvard e il MIT (Massachusetts Institute of Technology) miranti a favorire la internalizzazione della ricerca italiana. Il ministro Moratti, impegnata in una visita di sette giorni negli Stati Uniti che la porterà anche a New York e a Washington, ha sottoscritto una serie di accordi al MIT con il Management Technology Office (per il trasferimento alle imprese dei benefici delle attività di ricerca), con il McGovern Institute (nel campo delle neuroscienze), con l’istituto del MIT per le Scienze Cognitive e l’Intelligenza Artificiale (per programmi comuni sullo studio dei linguaggi e per l’insegnamento a distanza).
Uno dei risultati della visita al prestigioso Laboratorio per l’Intelligenza Artificiale del MIT è che l’italiano è stato inserito tra le lingue utilizzate dai ricercatori per lo sviluppo del linguaggio delle macchine. Le intese raggiunte al MIT mirano, tra l’altro, a favorire gli scambi di ricercatori e la creazione di laboratori e di progetti di ricerca congiunti nel campo delle nanotecnologie. Il ministro Moratti ha inoltre firmato una serie di accordi quadro alla Harvard Medical School (per la formazione di ricercatori italiani nel campo delle Scienze della Vita) e con la Harvard University (per progetti comuni e scambi di ricercatori nel campo della genomica). Gli accordi quadro sono stati integrati da intese specifiche firmate per alcuni di questi progetti dai rettori delle Università di Pavia, Genova e Trento.
Tra gli obiettivi degli accordi quadro raggiunti dal ministro Moratti vi sono la internazionalizzazione della ricerca italiana, universitaria e non, attraverso la formazione e gli scambi di studenti e di ricercatori e il raggiungimento di competenze più avanzate nei settori di interesse strategico per l’Italia: nanotecnologie, nuovi materiali, bio-tecnologie, informatica, genomica, scienze della vita.
E’ importante, in tale strategia, che gli scambi di studenti siano legati alla creazione di progetti e laboratori comuni, prolungando quindi i tempi della esperienza internazionale.
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