Italia e Ocse: i titoli di studio che non rendono

La differenza di stipendio tra laureati e diplomati in Italia è la più bassa tra i principali Paesi dell’Ocse. Ed è sempre l’Italia a far registrare anche la più alta differenza retributiva tra chi ha il diploma e chi non ce l’ha. Lo afferma il 36° Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese 2002, presentato venerdì scorso, che qualcuno ha già chiamato quello “della stagnazione“.
L’Ocse ha comparato, in ciascun Paese, le retribuzioni medie complessive dei diplomati con quelle dei laureati, rilevandone la differenza percentuale. L’Italia è il Paese nel quale la differenza retributiva è più bassa: gli stipendi dei laureati sono il 27% più alti di quelli dei diplomati. All’estremo opposto ci sono i laureati USA con una differenza in più rispetto ai diplomati, pari al 72%.
La stessa comparazione è stata fatta tra stipendi dei lavoratori diplomati e quelli dei non diplomati. L’Italia si caratterizza nuovamente in negativo rispetto agli altri Paesi dell’Ocse. Il non diplomato, mediamente, percepisce infatti solo il 58% della retribuzione di un diplomato.
In questo caso, all’estremo opposto c’è la Svezia con una differenza pari a 89 contro 100.
Si può trarre una conclusione, forse un po’ sommaria ma significativa: il diploma, in termini di costo/benefici, rende meglio di qualsiasi altro titolo di studio utilizzato per il lavoro dagli italiani tra i 25 e i 64 anni.
La differenza della retribuzione del diplomato rispetto a chi non ha neanche quello è di tutta evidenza, mentre nei confronti del laureato il diplomato non sta poi tanto male. Viene da chiedersi: quel 27% in più a favore di chi ha la laurea ripaga adeguatamente l’investimento in costi e in tempi per laurearsi?