Istituti Tecnici Superiori, 42 i percorsi premiati
Alla IV Conferenza dei Servizi sugli ITS presentati gli esiti del 2° monitoraggio Il 78,3% degli studenti risulta occupato a un anno dal diploma
Oggi a Firenze, nell’Auditorium del complesso di Santa Apollonia, nel corso della IV Conferenza dei Servizi “Gli Istituti Tecnici Superiori per lo sviluppo del Paese”, sono stati presentati gli esiti del monitoraggio e della valutazione dei percorsi ITS, con la pubblicazione della graduatoria sul sito www.indire.it/its.
Per la prima volta una quota dei contributi statali destinati agli ITS, pari al 10%, viene assegnata grazie a un criterio di premialità che mette al centro, fra l’altro, il numero di diplomati, il loro esito nel mondo del lavoro, la qualità della didattica e degli stage effettuati. Su 63 percorsi valutati 42 riceveranno questo contributo, secondo i criteri stabiliti nell’accordo della conferenza unificata Stato-Regioni dell’agosto 2014. Contributo che servirà per rafforzare i percorsi attivati. Con il ddl sulla “Buona Scuola” il Governo, già dal 2016, intende portare dal 10 al 30% la percentuale di risorse assegnate su base premiale alle singoli fondazioni, tenendo conto del numero dei diplomati e del tasso di occupabilità a 12 mesi raggiunti in relazione ai percorsi attivati.
La IV Conferenza dei Servizi è stata promossa dal Ministero dell’Istruzione e organizzata dall’Indire, in collaborazione con la Commissione IX della Conferenza delle Regioni. Hanno partecipato all’incontro Carmela Palumbo, Direttore Generale per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione del MIUR, Cristina Giachi, Vicesindaco di Firenze e Presidente della Commissione Istruzione, politiche educative ed edilizia scolastica ANCI, Giovanni Biondi, Presidente dell’Indire, Nadia Garuglieri, Responsabile della segreteria Commissione IX Conferenza delle regioni e PP.AA., Emmanuele Bobbio, Coordinatore Commissione IX Conferenza delle regioni e PP.AA., Andrea Simoncini, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Riccardo Rosi, di Confindustria, e Federica Scipioni, di Unioncamere. Presenti i rappresentanti delle Fondazioni ITS, degli Uffici Regionali Scolastici e un intervento unitario delle Organizzazioni Sindacali.
In Italia attualmente le Fondazioni ITS sono 75, con 349 percorsi attivati e 7.838 studenti ammessi, di cui il 25,2% di sesso femminile. Fanno parte delle Fondazioni ITS oltre 1.335 soggetti partner, tra imprese, Istituti secondari di II grado, agenzie formative, enti Locali, Dipartimenti universitari, enti di ricerca, camere di commercio, organizzazioni sindacali e altri soggetti del mondo del lavoro e della formazione. Alcuni dei 75 ITS operano in più aree tecnologiche e in più ambiti. Il numero più elevato di ITS (30, pari al 40%) appartiene all’area tecnologica Nuove Tecnologie per il made in Italy, in prevalenza nell’ambito del sistema agro-alimentare (12) e del sistema della meccanica (11). Seguono gli ITS dell’area tecnologica Mobilità sostenibile (13), Efficienza energetica (11), Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo (10), Tecnologie della informazione e della comunicazione (6) e Nuove Tecnologie della vita (5). Il numero più alto di Fondazioni ITS è presente in Lombardia (16), seguita da Lazio ed Emilia-Romagna (ciascuna con 7 ITS) e dal Veneto (6).
I dati di monitoraggio e valutazione della Banca dati ITS riguardano i 63 percorsi conclusi da almeno un anno al dicembre 2014 e portati a termine nel corso del triennio 2010-2013. Su 1.512 studenti censiti, i diplomati sono 1.098 (72,6%), di cui 761 (69,3%) risultano essere occupati dopo 6 mesi (650 in coerenza con il percorso svolto), con una quota che sale a 860 a 12 mesi di distanza (78,3%). Il 76% dei frequentanti è di genere maschile, con una percentuale di abbandono del 22,3%. Il 96% dei frequentanti è diplomato e il 4% è laureato. La percentuale maggiore di donne partecipanti è nella fascia di età superiore ai 30 anni mentre per gli uomini si trova nella fascia di età compresa tra i 20 e i 24 anni. Le aziende che hanno ospitato i corsisti in attività di stage sono 1055. Il 65,3% dei docenti proviene dal mondo del lavoro, tra imprese (71%) e liberi professionisti (29%). Le unità formative progettate sono 1.543; di queste, 23 sono svolte all’estero (1,5%) e 199 sono svolte in lingua estera.
Sulla costante crescita del fenomeno degli ITS, il Sottosegretario al MIUR, Gabriele Toccafondi, ha dichiarato: «Gli Istituti Tecnici Superiori, con la loro identità e funzione, hanno un ruolo strategico per la crescita socio-economica del Paese e possono contribuire considerevolmente ad invertire la tendenza negativa dell’occupazione giovanile poiché nascono come scuola speciali di tecnologia. Ora, con questo monitoraggio, abbiamo i dati per capire in che modo il sistema sta funzionando, quali sono le strategie che si sono rivelate vincenti, quali le criticità da analizzare, quali gli interventi da mettere in atto affinché il percorso realizzato porti al successo tutti gli attori della filiera, dai giovani studenti alle imprese, passando per i docenti, le università e la gestione organizzativa».
Il Presidente di Indire, Giovanni Biondi, ha aggiunto: «Gli Istituti Tecnici Superiori rappresentano un segmento formativo che va a colmare un vuoto nel sistema terziario e nascono per rispondere a precise esigenze del mondo produttivo italiano. Grazie a questi percorsi integrati di studio e lavoro, fondati su attività laboratoriali, viene proposto un nuovo modello didattico basato sul learning by doing. Dai dati in nostro possesso, il tasso di abbandono degli studenti è solo del 22%, nettamente migliore rispetto a quello dei percorsi universitari. È un tipo di formazione tagliata su misura delle esigenze degli studenti e del mercato del lavoro e infatti circa l’80% degli studenti è assunto entro un anno dalla fine del percorso formativo».
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