Istat: in istruzione e cultura si riduce divario con Europa

In calo, però, le immatricolazioni e il numero dei lettori dei quotidiani

L’Italia presenta un forte ritardo su istruzione e formazione rispetto alla media dei paesi europei, ma nell’ultimo anno l’incremento di diplomati e laureati, insieme con quello delle persone che hanno svolto formazione continua e alla significativa riduzione del tasso di abbandono precoce degli studi, hanno ridotto il divario che ci separa dal resto dell’Europa. Lo evidenzia l’Istat nel “Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile“.

Piccolo segnale positivo è anche la quota di Neet che, dopo anni di crescita, si mantiene stabile rispetto all’anno precedente (26%). Tuttavia, sebbene il costante miglioramento dal 2004, i tassi d’incremento sono sempre molto contenuti e più bassi di quelli europei. Inoltre, in controtendenza, il tasso di immatricolazione dei diplomati nel 2014/2015 è in diminuzione, dal 49,7% al 49,2%, e sarà necessario verificare che ciò non corrisponda all’inizio di un preoccupante ulteriore allontanamento dall’università, in corso peraltro da anni.

La partecipazione culturale, che aveva conosciuto un trend negativo durante tutto il periodo di crisi, è in miglioramento nel 2014, soprattutto per la crescita di visitatori a musei, mostre e siti archeologici. Diminuisce, invece, la lettura dei quotidiani.