
‘Interpretare Balbo è stata una sfida. Difficile sospendere il giudizio personale. Più importanza allo studio della storia italiana a scuola? Giusto’. Intervista a Lorenzo Zurzolo

di Sara Morandi
Lorenzo Zurzolo, giovane talento del cinema italiano, ci racconta la sfida di interpretare il complesso personaggio di Balbo in “M – Il Figlio del Secolo”, la serie Sky Original tratta dall’omonimo libro di Antonio Scurati, e ci parla dell’importanza di uno studio critico della storia italiana. Tra le sue esperienze scolastiche e i futuri progetti cinematografici, Lorenzo si rivela un attore curioso e determinato, pronto ad affrontare nuove sfide internazionali.
Ciao Lorenzo, benvenuto a Tuttoscuola. Ci racconti cosa è significato per te interpretare Balbo, un personaggio che sicuramente avrai conosciuto sui libri di scuola?
“Interpretare Balbo, è stata una sfida ma anche un’opportunità incredibile. Ho studiato tanto il personaggio, leggendo i suoi discorsi, approfondendo i libri di Scurati e di altri autori, cercando di comprendere il contesto storico in cui si è trovato. È un personaggio complesso, con sfumature di potere, violenza, ambizione e ideologia, quindi è stato interessante esplorare il lato umano dietro la figura storica. É stato difficile sospendere il giudizio personale sulla persona, per immergermi in un personaggio così controverso che fa parte di una gioventù completamente diversa da quella che hanno vissuto tutti i ragazzi della mia età”.
Cosa pensi delle recenti dichiarazioni del ministro che, con le nuove Indicazioni Nazionali, vorrebbe che venga data maggiore importanza allo studio della storia italiana?
“Penso che sia importante dare maggiore importanza allo studio della storia italiana, soprattutto oggi, quando siamo sempre più connessi con il passato e le sue conseguenze. La storia è un modo per capire da dove veniamo e, di conseguenza, come affrontare il futuro. Credo però che vada approfondita in modo critico, analizzando gli errori ed essere sempre aperti al confronto. Solo così possiamo imparare davvero”.
Che studente sei stato? La tua vita da studente ti ha aiutato nella tua vita da attore?
“Avendo iniziato a lavorare, proprio quando ero uno studente, non è stato sempre facile conciliare il lavoro e lo studio ma, nonostante questo, ero uno studente molto curioso; in classe ascoltavo e ponevo tante domande. Come tutti gli studenti andavo meglio nelle materie che mi appassionavano di più (ad esempio, quelle umanistiche). Sicuramente, il percorso scolastico, mi ha aiutato molto sia nel mio lavoro sia come individuo. Ha contribuito alla formazione di un pensiero critico che mi aiuta molto nella scelta dei progetti; mi ha insegnato l’importanza dell’impegno e di fare sacrifici per raggiungere degli obbiettivi e, quanto questi, siano soddisfacenti. Avendo frequentato il liceo linguistico, ho compreso quanto le lingue siano importanti ad oggi”.
Futuri progetti lavorativi?
“È stato un bell’anno pieno di progetti di cui vado fiero. Il 07 maggio uscirà un film francese che si chiama Les Arenes di Camille Perton. Un film d’autore ambientato nel mondo del calcio, che vuole raccontare il dietro quinte, la parte dei grandi manger e dei procuratori, di come i sogni dei giovani atleti si scontrano con le promesse e le illusioni di questo mondo. Ho fatto anche un piccolo ruolo nel nuovo film Julian Schnabel con un cast di attori americani eccezionali come Oscar Isaac, Gal Gadot, Jason Momoa, Al Pacino e tanti altri. Dopo l’estate, uscirà “Squali” di Daniele Barbiero, tratto da un romanzo di Giacomo Mazzariol, dove ho recitato assieme a James Franco uno dei miei attori preferiti da quando ero piccolo. E’ stata un esperienza unica e non vedo l’ora di farvelo vedere”.
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