Internet del pensiero tra rischi e opportunità

La collana “Comunicazione e M@ss-Media” della casa editrice Armando, curata da Gianpiero Gamaleri, già ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi nell’università di Roma Tre, si arricchisce di un testo di viva attualità: l’edizione italiana della nuova versione del libro di Marie Winn Bambini senza infanzia, che aggiorna e attualizza un volume del 1983, considerato negli Stati Uniti un classico sulla condizione giovanile.

L’oggetto del libro della Winn, nella nuova versione, è un analitico confronto tra i contenuti e gli obiettivi dei curricoli scolastici e il genere di apprendimento che i bambini delle ultime generazioni acquisiscono in una società sempre più dominata dalle TV, dalla rete e da “social” sempre più pervasisi e invasivi. Autrice di libri di successo per bambini e apprezzata editorialista per importanti testate giornalistiche, la Winn analizza con grande preoccupazione i diversi fattori che hanno progressivamente “adultizzato” i bambini sottraendo loro quella fascia di libera e autonoma crescita che costituiva un tempo l’infanzia ed esponendoli precocemente a spettacoli se non ad esperienze dirette di sesso, droga e violenza.

A suo giudizio gli adulti dovrebbero riconoscere l’errore e in qualche modo tornare indietro. “Forse”, scrive a conclusione del suo libro, “se si riconoscesse che anche una forma molto più complessa di civiltà non può permettersi di abbreviare il periodo di assistenza e di protezione di cui hanno bisogno i suoi membri più immaturi, si arriverebbe alla determinazione di restituire una vera e propria infanzia ai bambini delle generazioni future”.

Ma il valore aggiunto di questo volume è dato dalla densa e argomentata introduzione che Gamaleri premette all’edizione italiana del lavoro della Winn, comunque interessante ma in parte datato, retrospettivo. Le considerazioni del sociologo, uno dei massimi studiosi italiani di comunicazione, sono invece proiettate nel futuro, e affrontano una serie di problemi e di dilemmi a partire, in sostanza, dalla irreversibilità dei processi in atto. Lo scenario nel quale sono immersi i giovani di oggi, a partire dalla prima infanzia, è quello del “Metaverso”, che gli adulti faranno bene a conoscere e a governare se vorranno preservare i giovani dai rischi di tecnologie informatiche e bioingegneristiche (alcune già in sperimentazione in Cina e negli USA) che potrebbero gravemente condizionare la loro crescita come soggetti liberi e consapevoli. (O.N.)

 

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