Intelligenza Artificiale, Senato approva DDL. Cosa cambia per la scuola

Con 77 voti a favore, 55 contrari e 2 astenuti, il Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge n. 1146-B in materia di intelligenza artificiale, già approvato dalla Camera il 25 giugno scorso. L’Italia si dota così di un quadro normativo organico che si affianca e si coordina con il Regolamento europeo sull’IA (UE 2024/1689). Il testo, di 23 articoli, sancisce l’approccio antropocentrico e responsabile all’IA: trasparenza, sicurezza, tutela dei diritti fondamentali, inclusione delle persone con disabilità, rispetto della democrazia e della sovranità nazionale. Centrale anche il principio di cybersicurezza lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi.

I punti chiave della legge

– Tutela dei dati e minori: sotto i 14 anni l’uso dell’IA richiede il consenso dei genitori; tra 14 e 18 anni gli studenti possono esprimere direttamente il consenso, purché informati con linguaggio chiaro.
– Economia e imprese: spinta all’innovazione di PMI e microimprese, con un fondo di investimento fino a 1 miliardo di euro nei settori IA, cybersicurezza e calcolo quantistico.
– Sanità e disabilità: piattaforma nazionale affidata ad AGENAS, sistemi di IA a supporto di diagnosi, terapie e inclusione sociale.
– Lavoro: istituito l’Osservatorio IA al Ministero del Lavoro per monitorare impatti e formare lavoratori e datori.
– Pubblica amministrazione: IA solo come supporto, la decisione resta sempre umana.
– Giustizia: i magistrati mantengono la piena responsabilità delle decisioni; previsti programmi di formazione dedicati.
– Professioni intellettuali: l’IA può essere usata come strumento di supporto, ma con obbligo di trasparenza verso il cliente.
– Giovani e sport: studenti ad alto potenziale cognitivo potranno anticipare percorsi universitari in ambito IA; prevista la promozione di soluzioni innovative per lo sport inclusivo.
– Esteri: 300.000 euro l’anno (2025 e 2026) per progetti sperimentali di IA nei servizi del Ministero degli Esteri.

Cosa cambia per la scuola

– Maggiore attenzione agli studenti ad alto potenziale cognitivo, con percorsi universitari anticipati in ambito IA.
– Opportunità di nuove competenze digitali nei percorsi scolastici e universitari, in linea con il profilo europeo DigComp.
– Inclusione: l’IA come strumento per favorire l’accessibilità e la partecipazione di studenti con disabilità.

Cosa cambia per la PA

– I sistemi di IA potranno ridurre tempi e burocrazia, migliorare i servizi, ma sempre come supporto: la responsabilità resta umana.
– Obbligo di formazione e tracciabilità nell’uso dell’IA nei procedimenti amministrativi.

Cosa cambia per le imprese

– Forte spinta a start-up e PMI innovative, con investimenti pubblici mirati.
– Incentivi a ecosistemi aperti e concorrenziali, con attenzione a data center nazionali e sovranità tecnologica.

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