Intelligenza Artificiale, il Miur si muove

Lo scorso giovedì, 28 febbraio, si è riunito al CNR il primo Gruppo di lavoro sull’Intelligenza Artificiale (I.A., o AI, come dicono gli anglosassoni). Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, come informa un comunicato del Miur, ha infatti incaricato il CNR di “raccogliere, in stretto raccordo con il Dipartimento per la Formazione Superiore e la Ricerca, le componenti più significative del mondo della ricerca scientifica italiana che si occupano di questo tema con l’obiettivo di elaborare una strategia nazionale di lungo periodo che metta a sistema tutte le eccellenze scientifiche presenti nel nostro Paese e strutturare un programma nazionale di dottorati di ricerca su questo tema”.

Per il Ministero è intervenuto in apertura dei lavori il Capo Dipartimento per la Formazione Superiore e la Ricerca Giuseppe Valditara, che ha annunciato che nel prossimo FOE (Fondo per il Funzionamento Ordinario degli enti pubblici di ricerca) “saranno inserite risorse per finanziare dottorati di ricerca e progetti congiunti tra le diverse realtà coinvolte nel settore dell’Intelligenza Artificiale”.

Per il programma nazionale di dottorati sono state finora individuate cinque aree tematiche: Intelligenza Artificiale e data science, I.A. e cyber security, I.A. per salute e scienze della vita, I.A. e industria 4.0, I.A. per ambiente e agricoltura.

Al Gruppo di lavoro, che sarà ulteriormente ampliato, hanno partecipato circa 30 tra atenei, enti di ricerca e altre realtà del settore. Per proseguire i lavori, ha annunciato Valditara, sarà creato un apposito Comitato Direttivo.

L’iniziativa del Miur appare opportuna, sempre che i dottorati di ricerca sulla I.A. vengano poi effettivamente attivati e adeguatamente finanziati, e che si verifichino sinergie. In questo settore la ricerca, sia quella di base che quella applicata, è in fortissimo sviluppo a livello internazionale, e l’Italia ha interesse a evitare che i propri migliori ricercatori portino all’estero le proprie capacità e competenze. Servono allora una strategia solida, programmi seri e investimenti adeguati.