
Indicazioni nazionali/1. Parere del Consiglio di Stato. Valditara: non è una bocciatura

Il Consiglio di Stato (CdS) nella sua seduta del 9 settembre 2025 ha sospeso, per le ragioni richiamate in questa notiziadata da Tuttoscuola (che riporta anche il testo integrale del documento), l’espressione del suo parere sullo schema di regolamento delle nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo d’istruzione rinviandolo a una seduta successiva, quando potrà disporre di un testo che tenga conto (se il ministro Valditara le accoglierà) delle numerose osservazioni, alcune assai critiche, mosse al testo governativo.
Secondo la Flc-Cgil quella del CdS è una “solenne bocciatura”, e anche la Uil scuola interpreta il rinvio del parere come un esplicito invito al Ministro a riaprire il confronto e a rivedere profondamente l’impianto delle nuove Indicazioni. Per la CISL Scuola occorre ora non limitarsi, da parte del Ministero, a correzioni formali, ma “riaprire da subito un confronto più ampio ed esteso”. Per DirigentiScuola “è l’ennesimo segnale che qualcosa non funziona nel dialogo fra le parti e, più in generale, nel metodo adottato dal Ministero”.
I sindacati sbagliano, replica subito il ministro Valditara, e chi parla di bocciatura “non conosce le procedure amministrative e strumentalizza la realtà”, afferma accennando al carattere consultivo del parere [i pareri del CdS sono obbligatori ma non vincolanti, NdR] e ridimensionandone la portata: “Il Consiglio di Stato ha richiesto soltanto delle integrazioni tecniche e delle specificazioni che accoglieremo volentieri nello spirito di una leale collaborazione istituzionale”.
Ma la Flc Cgil è ormai sul piede di guerra, come d’altra parte la Confederazione a cui aderisce, impegnata su vari fronti, dagli scioperi di solidarietà per i palestinesi di Gaza (quello svoltosi il 19 settembre prelude ad altri) alla manifestazione annunciata per il 25 ottobre in vista della prossima legge di bilancio. Anche la battaglia contro le nuove Indicazioni Nazionali rientra in questo più ampio scenario di scontro politico e sociale. “Con il Tavolo nazionale per la scuola democratica, una rete di 23 soggetti collettivi impegnati nel mondo dell’educazione”, si legge nella citata nota, “ci mobiliteremo a livello nazionale contro il modello autoritario di scuola che emerge dalle nuove Indicazioni. L’appuntamento è per il 18 ottobre prossimo, giornata in cui riaffermeremo il protagonismo di chi ogni giorno vive e attraversa la scuola”.
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