
In Piemonte nasce il gruppo dei consulenti per l’inclusione, per la gestione delle emergenze e la valutazione dei processi di miglioramento

di Tiziana Catenazzo*
Anche in Piemonte, studenti e docenti di sostegno sono in fortissimo aumento. “La percentuale degli alunni con disabilità rispetto al totale degli alunni è pari al 4.30% per l’anno scolastico 2024/25, mentre per l’anno scolastico 2023/24 era pari al 4,05% – ha dichiarato il Direttore Generale Stefano Suraniti inaugurando l’anno scolastico. Nonostante la diminuzione complessiva degli alunni, aumenta l’incidenza della disabilità e in generale dei bisogni educativi speciali. La situazione legata alla mancanza dei docenti specializzati non ha subito variazioni significative; infatti, sui posti di sostegno in organico di diritto il 53,22% sono docenti di ruolo (nell’anno scolastico 2023/24 era il 55,58%), nonostante le importanti misure previste dal Ministero dell’Istruzione e del Merito come l’immissione in ruolo dalle GPS sostegno e la mini-call veloce”. Sul totale dei posti di sostegno, solo il 18% è costituito da docenti con il titolo di specializzazione. Questa mancanza di professionisti sul sostegno costituisce un pregiudizio grave. Eppure, nelle scuole sta finalmente emergendo con chiarezza una consapevolezza che, da sola, rivoluzionerà il modo di pensare la scuola e realizzare l’inclusione. Ed ecco la grande notizia: il docente migliore, il docente perfetto (di cui spesso si richiede la conferma per le cattedre di sostegno), non esiste! Sembra una banalità? Non lo è affatto, se pensiamo a quanti anni e risorse molti di noi hanno investito nell’ascolto e nella partecipazione a convegni e ricerche che miravano a definire il profilo del docente inclusivo. E, se il docente perfetto, perfettamente inclusivo, non esiste, esiste invece il buon contesto educativo, seppur complesso e delicatissimo, all’interno del quale quel docente può lavorare bene, o addirittura molto bene. Se quindi gli atenei e l’Indire proseguiranno nella formazione dei singoli specialisti per il sostegno, le Amministrazioni e le scuole devono invece concentrarci sui contesti e sulle équipe di lavoro, e non più sulla formazione dei singoli o dei soli referenti per l’inclusione (spesso abbandonati). È quanto emerge anche dall’elaborazione degli esiti del nuovo modello di Pai (piano annuale per l’inclusione) avviato nel 2023 dall’USR per il Piemonte e proseguito quest’anno, con un lavoro di ricerca molto approfondito al quale hanno aderito quasi tutte le scuole piemontesi. Oltre all’indice generale di inclusione delle scuole piemontesi, è stato rilevato anche l’indice di inclusione delle singole autonomie. Non ha sorpreso, ad esempio, constatare che la correlazione fra il numero dei docenti specializzati presenti nelle scuole e l’indice di inclusione risulti negativo: ancora una volta, non è la presenza degli specializzati sul sostegno a determinare l’alto indice di inclusione delle scuole. Si investe tanto sul titolo di specializzazione, ma non è la specializzazione a fare la differenza in classe! L’impatto, molto positivo, sulla qualità dell’inclusione, è dato dalle prassi, dalle culture e dalle politiche inclusive (come avviene, ad esempio, nelle scuole che investono molto sulla formazione del personale scolastico, coinvolgendo anche collaboratori e personale di segreteria). La qualità dell’inclusione dipende dalla qualità dei team di lavoro. Occorre quindi sostenere le scuole sulla qualità dei gruppi di lavoro e sulla qualità dei processi. Da un lato, quindi, l’Usr proseguirà nell’accompagnamento dei docenti di sostegno privi di titolo (riparte la piattaforma “Help Desk per il sostegno”, un ambiente aperto di apprendimento e di consulenza, che ha già coinvolto circa 3 mila iscritti) e, d’altro lato, sosterrà le autonomie nel miglioramento e nella valutazione dei processi. I docenti di sostegno (specializzati e non) rappresentano oramai quasi il 25% dell’organico di ogni scuola, eppure non riescono a fare ‘massa critica’, a trasformare i contesti accogliendo le difficoltà come opportunità e valorizzando la ricchezza di ciascuno. È proprio qui che si inserisce il lavoro dei Consulenti per l’Inclusione, finalizzato a sostenere sui territori lo sviluppo e la realizzazione di progetti di team, di rilevanza pedagogico-didattica, formativa, culturale e sociale nell’ambito dell’inclusione. Il Gruppo dei Consulenti realizzerà quindi attività di supervisione, monitoraggio, supporto alle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, ai consigli di Classe e ai docenti nei casi di maggiore fragilità e criticità, partendo dall’analisi degli indici di inclusione (saranno quindi individuate delle aree prioritarie d’intervento); sosterrà l’elaborazione di modelli strategici di intervento condivisi; realizzerà modelli condividi di valutazione dei processi inclusivi, in raccordo con i CTS e i referenti inclusione territoriali, le scuole polo per la formazione. Un’opportunità significativa, per le scuole del Piemonte, che sarà presentata a Dirigenti scolastici e docenti nel corso di riunioni territoriali che si svolgeranno fra l’8 e il 10 ottobre.
*Dirigente Tecnica con funzioni ispettive, referente per il miglioramento della qualità inclusiva delle scuole. Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
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