Tuttoscuola: Non solo statale

Il referendum di Bologna, le percentuali e la Svizzera

Dal nostro lettore “Franz” abbiamo ricevuto un commento al recente risultato della consultazione del Comune di Bologna, attraverso la nostra piattaforma di comunicazione Disqus (sottostante a ogni articolo).

La pubblichiamo isolatamente, invitando anche gli altri lettori a dare la loro interpretazione dei risultati, scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

Non nascondiamoci dietro un dito. L’opzione B godeva dell’appoggio massiccio, compatto e indiscusso di tutto l’establishment politico e non solo. Invece ha vinto la A.

Trincerarsi dietro il ridotto numero dei votanti è scorretto: è come ascrivere d’ufficio i non votanti nelle file di chi era favorevole all’opzione B. Su quali basi? Nessuno sa esattamente che cosa essi ritenessero in cuor loro, se non loro stessi. In ogni caso non si sono pronunciati, cosa ben diversa dal pronunciarsi a favore del finanziamento pubblico alle scuole private paritarie.

Faccio presente inoltre che in Svizzera si tengono spesso referendum, su molte materie, e non c’è quorum. Se anche vota il 10%, quel 10% decide, nel senso che il restante 90% rinuncia liberamente ad esprimere la propria opinione. In ogni caso, è abbastanza chiaro l’esito del referendum: i cittadini vogliono che il sistema pubblico si faccia carico direttamente di organizzare il servizio scolastico, a tutti i livelli, senza dirottare le proprie limitate risorse verso i privati. E’ un principio importante, l’esatto contrario della sbandierata sussidiarietà.

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