Il programma di Berlusconi coincide con quello della Marcegaglia anche per la scuola?

Nell’applaudito discorso di insediamento, il nuovo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha esposto un programma impegnativo che ha trovato d’accordo anche il presidente del consiglio Berlusconi, il quale ha espresso un giudizio ampiamente positivo, arrivando ad affermare che “ho molto apprezzato la relazione del presidente Marcegaglia: posso dire che potrebbe essere, anzi sarà, il nostro programma di governo“.

Ma cosa ha detto il presidente di Confindustria sull’istruzione? Ha affermato la necessità di “cambiare la cultura che ha indebolito la scuola e l’università per un malinteso e dannoso egualitarismo“, ha stigmatizzato l’errore di “promuovere più facilmente i ragazzi invece di spingerli a studiare di più con il risultato che a 15 anni un ragazzo italiano ha già perso un anno di apprendimento rispetto a un suo coetaneo europeo”, e condiviso l’idea che i problemi dell’istruzione si chiamano selezione dei docenti degenerata, autogestione sindacale nella scuola, cooptazione baronale nell’università, riduzione degli investimenti pubblici e anche tanto spreco “a piene mani“.

Per la Marcegaglia bisogna dare ai figli “una scuola esigente, selettiva, di eccellenza, che consenta di affrontare la competizione con le carte migliori.”

Ma il governo Berlusconi tutta questa attenzione alla scuola vorrà davvero praticarla? Saranno i fatti a dirlo.