Il programma del PDL per la scuola

Dal numero di Aprile 2008 del nostro mensile Tuttoscuola, che dedica un apposito servizio alle elezioni, riportiamo il passaggio riguardante le proposte di politica scolastica contenute nel programma elettorale del PDL.

PDL Nel programma in sette punti (“missioni”) presentato dal PDL la tematica “scuola, università, ricerca e cultura” è inserita al punto 4 (I servizi agli italiani) insieme a Sanità e Ambiente. Nella scheda in power point pubblicata sul sito di Forza Italia alla scuola sono dedicate 8 righe, un po’ più che all’università (4 righe), alla ricerca (4 righe) e alla cultura (6 righe).

Per la scuola non siamo all’estrema sintesi delle “tre i” del 2001, ma anche in questo caso (e come per il PD) è chiara l’intenzione di rendere semplici e facilmente comunicabili le proposte. La prima delle quali è proprio “la ripresa delle 3 i” (inglese, impresa, informatica, in questo ordine) e non, come ci si sarebbe potuto aspettare, la ripresa della riforma Moratti. Un segno di disponibilità a ripartire dall’assetto ordinamentale attuale rafforzando, eventualmente, i “percorsi e progetti” previsti dalla Finanziaria 2007, o fondendoli con i percorsi triennali di istruzione e formazione già realizzati nel quadro delle riforma Moratti?

Il secondo punto è la “difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle nostre culture anche per favorire l’integrazione degli stranieri“. Un obiettivo individuato probabilmente per venire incontro alle posizioni della Lega e di AN, ma che potrebbe essere condiviso anche dal PD di Veltroni.

Il terzo è l’attuazione “per la prima volta in Italia“, del disposto dell’art. 34 della Costituzione in favore degli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi. Quell’accenno alla “prima volta in Italia” potrebbe significare una revisione sostanziale del diritto allo studio, che attualmente finisce per danneggiare i lavoratori dipendenti anche con redditi bassi.

Il quarto e ultimo punto è la “commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con riconoscimenti agli insegnanti più preparati e più impegnati“. Non siamo molto lontani dal “premio alla carriera professionale” di cui parla il programma del PD…