Il precariato ha bisogno di soluzioni strutturali

Merita attenzione la proposta della Uil-scuola

La Uil-scuola ha fatto il punto sulla situazione al termine delle nomine a tempo determinato del personale scolastico nelle scuole statali per l’anno in corso. Dal comunicato del sindacato di Di Menna, risulta  che, rispetto al 2009-10, vi è stato un numero inferiore di nomine sia tra i docenti (3mila in meno) che tra il personale Ata (meno 7.500).

La Uil-scuola nel proprio comunicato parla di persone che non avranno la conferma di nomina, ma forse sarebbe stato più esatto parlare soltanto di decremento del numero di nomine, perché vanno considerate in questo bilancio occupazionale, anche le nomine in ruolo, sempre da quest’anno, di 10mila docenti precari e di 6.500 unità di personale Ata precario.

Poiché i precari nominati in ruolo vengono chiamati quasi tutti dalle stesse graduatorie utilizzate per le nomine in supplenza annua o fino al termine delle attività, il bilancio complessivo finale – fatta salva qualche situazione individuale – non dovrebbe essere in rosso per i docenti, in quanto dal semplice calcolo aritmetico dovrebbero esserci state 6-7 mila nuove nomine, mentre la situazione del personale Ata registrerebbe un saldo negativo minimo.

Ciò non vuol dire che il problema del precariato sia prossimo ad essere risolto. Anzi.

E la proposta della Uil-scuola di affrontare da subito il problema in modo strutturale merita un’attenzione adeguata. Dice, infatti, il segretario Di Menna: “Per risolvere la questione del personale precario va avviato da subito un tavolo per mettere a punto, per tempo, le misure del prossimo anno. Servono immissioni in ruolo, regole per il reclutamento, concorsi dove le graduatorie sono esaurite, organici pluriennali e stabili, garanzia di continuità al personale”.