Il premier Conte ha annunciato in una intervista al neo direttore di “Repubblica” Maurizio Molinari la riapertura delle scuole a settembre, precisando che nel prossimo Consiglio dei Ministri ne verranno definite le modalità di attuazione.L’annuncio sottintende un’altra non esplicitata informazione: per quest’anno scolastico le scuole non riapriranno né entro il 18 maggio, né dopo.
Conseguentemente troverà applicazione la seconda previsione indicata dal decreto legge 22/2020 per gli esami di Stato: soltanto un colloquio e nessuna prova scritta.
Si tratterebbe di un colloquio per l’esame di maturità, articolato in contenuti, modalità anche telematiche e punteggio per garantire la completezza e la congruità della valutazione.
Una modalità che potrebbe valere anche per l’esame di licenza media, nel caso auspicabile in cui il Parlamento in sede di conversione del DL 22 modifichi – come per prima ha proposto Tuttoscuola richiamando il vincolo dell’art. 33 della Costituzione – la disposizione che sostituisce l’esame con la valutazione dello scrutinio finale.
Il Ministero dovrà anche definire attraverso ordinanze di emergenza, le modalità, anche telematiche, della valutazione finale degli alunni, ivi compresi gli scrutini finali, in deroga alle disposizioni vigenti in materia.
Le dichiarazioni del ministro Azzolina secondo cui chi ha meritato 8 dovrà avere 8 e chi ha meritato 5 dovrà avere 5 hanno aperto un vivace dibattito, in considerazione delle obiettive difficoltà di valutare on line gli apprendimenti di tutti gli alunni senza test strutturati e di definire i debiti formativi da recuperare nelle prime settimane del prossimo settembre.
L’imminente pubblicazione dell’ordinanza sulla valutazione finale scioglierà i dubbi, ma potrebbe riaprire polemiche e riserve.
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