Il mondo del libro contro il decreto Profumo per i testi digitali

La Filiera del libro e della carta è in rivolta contro il Decreto Profumo sull’introduzione obbligatoria dei libri digitali a scuola.

A protestare sono l’Associazione italiana editori, la Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, l’Associazione librai italiani, l’Associazione nazionale agenti rappresentanti e promotori editoriali, componenti tutti della filiera del libro, che  “ribadiscono – si legge in una nota – la volontà, già ampiamente dimostrata, di favorire l’innovazione tecnologica nell’ambito scolastico“, ma al tempo stesso “riaffermano congiuntamente la loro totale contrarietà al decreto ministeriale dedicato alle scelte dei libri scolastici, firmato nei giorni scorsi dall’uscente ministro dell’istruzione, Francesco Profumo“.

Secondo i componenti della filiera del libro e della carta, il decreto oltre a non tenere conto delle indicazioni del Parlamento, volte ad assicurare equilibrio, misura e gradualità, e a non limitare l’autonomia delle scuole e il principio costituzionale della libertà di insegnamento, non considera in alcun modo l’insufficienza infrastrutturale delle scuole (banda larga, Wi-Fi, dotazioni tecnologiche…).

La filiera del libro e della carta, inoltre, riafferma il valore pedagogico e la centralità del libro a stampa, che “dovrebbe quindi rimanere irrinunciabile“. A oggi infatti, secondo le associazioni, “non è dimostrato da nessuna parte che l`impatto sempre più pervasivo degli strumenti elettronici sui ragazzi non sia nocivo per la salute, senza contare che la memorizzazione e la comprensione sono meno sollecitati dai supporti elettronici“.