Il Miur sblocca i fondi regionali per i presidi

E’ svolta per il contratto nazionale degli oltre 10mila dirigenti scolastici della scuola italiana, scaduto da più di 50 mesi: le organizzazioni sindacali  rappresentative della dirigenza scolastica – Cida-Anp, Flc-Cgil, Confsal-Snals e Uil Scuola – hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione finalizzato alla risoluzione dei problemi emersi nella gestione dei contratti integrativi regionali per il periodo 2007/2009.

Il raggiungimento dell’accordo sull’assegnazione delle risorse era considerato dai sindacati un `passo’ indispensabile ai fini del buon esito del complesso rinnovo contrattuale.

Tanto che le stesse sigle sindacali avevano presentato al capo dipartimento di viale Trastevere un vero e proprio ultimatum: avevano chiesto garanzie sul fatto che i fondi regionali fossero interamente destinati ad incrementare i livelli retributivi di tutti i dirigenti. E così è stato.

“Nel protocollo d’intesa – fanno sapere i sindacati attraverso un comunicato sottoscritto anche dal ministero di viale Trastevere – si è convenuto che saranno rispettati i contratti regionali, certificati dagli organi di controllo e che pertanto le risorse messe a disposizione per il rinnovo del contratto attualmente in discussione all’Aran saranno integralmente destinate agli incrementi retributivi spettanti a tutti i dirigenti scolastici”.

L’intesa permetterà, ora, di trovare più facilmente un accordo sul contratto nazionale scaduto oltre quattro anni: anche su questo versante molto dipenderà, però, anche dalle risposte dell’esecutivo.

I sindacati invocano l’equiparazione dello stipendio percepito dai presidi a quello degli altri dirigenti pubblici. Premesso che è molto difficile che ciò avvenga – il divario medio è di oltre 20mila euro annui -, alla luce degli acquisiti aumenti integrali provenienti dalle Regioni, le organizzazioni sindacali si potrebbero a questo punto accontentare pure di un incremento inferiore. Sarà così?