Il Miur non riesce a ridurre l’organico ma dovrà tagliare altri 34 mila posti

Nel corrente anno scolastico il ministero dell’istruzione non è riuscito a tagliare circa 3mila posti di docente e oltre 2.200 posti Ata, senza contare che, per effetto della nota sentenza della Consulta (n. 80 del 26 febbraio 2010), è stato anche costretto ad autorizzare 4.200 posti di sostegno più del previsto.

Lo ha riferito il direttore generale del Miur, Luciano Chiappetta, nel corso dell’incontro di ieri con le organizzazioni sindacali della scuola per la dovuta informativa sugli organici del prossimo anno scolastico.

Sotto l’aspetto del servizio scolastico si tratta indubbiamente di una buona notizia, ma sotto il profilo economico la mancata riduzione di posti contrasta con il piano finanziario dell’art. 64 della legge 133/2008. Conseguentemente a fine esercizio 2011, nell’accertamento dei risparmi programmati, ciò determinerà certamente l’applicazione della clausola di salvaguardia che andrà a colpire, ancora una volta, il tesoretto del 30% riservato alla premialità.

Se si esclude l’aumento dovuto dei posti di sostegno, la mancata contrazione dei posti di docente e dei posti Ata è l’evidente prova che il sistema non riesce a reggere più di tanto l’effetto della manovra di razionalizzazione.

A questa considerazione si aggiunge ora la previsione di ulteriore riduzione di organico per il prossimo anno scolastico, ultimo del triennio di contrazione di posti prevista.

Poiché, infatti, il 2011-12 è l´ultimo anno in cui si devono attuare i tagli, ne sono previsti altri – come ha precisato il Miur – per 19.700 unità di docenti e 14.167 Ata.

Tutto questo renderà difficile la situazione nelle scuole statali, tanto che, nel corso dell’incontro al ministero, i sindacati della scuola, come riferito dal sindacato Gilda, hanno chiesto che, qualora dovesse essere impossibile evitare del tutto i tagli programmati, di differirli nel tempo.