Il ministro al Senato: semplificare, programmare, valutare guardando all’Europa

Presentate oggi le Linee programmatiche del suo dicastero in Commissione a Palazzo Madama

Le prime agenzie di stampa, arrivate in redazione, stanno dando particolare rilievo alla presentazione delle Linee programmatiche del ministro Giannini presso la Commissione Cultura e Istruzione del Senato, svolta oggi nel primo pomeriggio, mettono in evidenza innanzitutto i quattro principi che ispireranno i suoi interventi: semplificazione, programmazione, valutazione e internazionalizzazione”.

Per semplificazione intendo dire che cercherò di resistere alla tentazione di firmare una legge perché questo significa non concentrarsi sulle leggi che ci sono già“, ha spiegato.

Per programmazione il ministro intende “smettere di lavorare rincorrendo le emergenze e darsi invece quell’orizzonte necessario per delle riforme strutturali“.

Il terzo punto, la valutazione, significa per il ministro dell’Istruzione “Eliminare i colli di bottiglia e assegnare risorse sulla base dei meriti“.

Infine per internazionalizzazione Giannini intende la creazione di un “sistema che, se aperto al resto del mondo, genera qualità intrinseca. Non si può più fare policy di istruzione e ricerca senza un riferimento internazionale“.

A proposito di semplificazione, il ministro ha annunciato anche l’elaborazione di un nuovo Testo unico in materia di normativa scolastica “che semplifichi le regole, elimini le contraddizioni e rimedi agli errori” (l’attuale Testo unico, molto datato, compie vent’anni a metà del prossimo aprile).

Il corpo giuridico della scuola assomiglia alle sezioni geomorfologiche dei libri di geografia, con stratificazioni di norme e una esegesi giuridica sterminata”, ha osservato il Ministro.

La Giannini ha parlato anche di “un logorio costante nel dettaglio burocratico e normativo”, in cui è persino “molto difficile sollevare la testa dalla scrivania” per lavorare: da tutto ciò, sottolinea, “ne risulta una catena di crescenti difficoltà“.

Il ministero, dice ancora, vive “una guerra tra poveri, dove anche il vocabolario lo dimostra: idonei e inidonei, visibili e invisibili, precari e Tfa.Tutti– ha sottolineato il ministro Giannini- un elenco inesauribile di legittime rivendicazioni