Il Manifesto delle scuole DADA: un modello per innovare la scuola

Il Manifesto delle Scuole DADA – La scuola delleppur si muove, il nuovo libro di Ottavio Fattorini edito da Erickson, rappresenta un punto di riferimento per chi vuole comprendere a fondo un modello pedagogico (più che un metodo) che sempre più spesso fa parlare di sé: le Scuole DADA, acronimo che sta per Didattiche per Ambienti Di Apprendimento. Il testo, agile e dettagliato, si rivolge a educatori, dirigenti scolastici e genitori, chiarendo non solo cosa sia il DADA, ma anche – e forse soprattutto – cosa non sia.

Oltre le superficialità: cosa non è il DADA

Già dalle prime pagine, Fattorini dissipa i fraintendimenti più comuni: il DADA non è “un college de noantri”, non è “la scuola coi muri colorati” né un progetto ministeriale imposto dall’alto.

Ma se non è tutte queste cose, come facciamo ad orientarci all’interno del DADA? L’autore guida il lettore verso una comprensione autentica di questo modello, basato su una trasformazione organizzativa e didattica che mira a rendere la scuola un luogo di scoperta, fiducia e innovazione.

I Cinque Postulati del DADA: le strade maestre

Il cuore del libro si concentra sui cinque postulati che definiscono l’identità del DADA, fungendo da bussola per chiunque voglia adottare questo approccio:

  1. Aula come ambiente di apprendimento: non semplici spazi fisici, ma contesti dinamici che favoriscono l’apprendimento.
  2. Coinvolgimento corale della comunità educativa: una scuola dove dirigenti, docenti e genitori collaborano attivamente.
  3. Dispositivo organizzativo come incubatore di innovazioni: un modello che abilita nuove modalità di progettazione didattica.
  4. Ratio pedagogica: consapevolezza della visione educativa che guida il cambiamento.
  5. Appartenenza alla rete DADA: un senso di comunità, sia fisica che digitale, attraverso la rete nazionale delle scuole DADA (it).

Questi postulati vengono approfonditi nel testo, delineando un quadro chiaro e ispirante per costruire scuole migliori, a misura dei bisogni e dei sogni degli studenti.

Le caratteristiche del modello: il motore del viaggio

Se i postulati sono le strade, le caratteristiche descritte nel libro costituiscono il “motore” di questo viaggio. Il DADA si basa su una progettualità che coinvolge tutta la comunità scolastica, con un approccio che abbraccia la complessità e valorizza la diversità. Nei capitoli dedicati, Ottavio Fattorini, ideatore del “costrutto” e cofondatore del modello DADA (con Lidia Cangemi, anch’essa dirigente scolastica) esplora gli scopi, le implicazioni e le modalità progettuali del modello, spingendo lettori e scuole a riflettere sulla trasformazione educativa.

Un modello per il futuro

Il libro arriva in un momento significativo: il DADA compie quest’anno 10 anni di vita. In questo decennio, il modello ha dimostrato di essere un potente strumento per ripensare la didattica e l’organizzazione scolastica. L’autore sottolinea l’importanza di coinvolgere i genitori come interlocutori, in quanto indiretti destinatari degli esiti del modello.

Il testo si chiude con una domanda emblematica: “DADA (invece che dove) si va?”. Non è solo una provocazione, ma un invito a guardare al futuro con la consapevolezza che, anche se la meta potrebbe essere incerta, il senso del viaggio è chiaro: costruire una scuola migliore, capace di rispondere ai bisogni e ai sogni di tutti gli studenti.

Un lavoro che non si limita a spiegare un modello educativo, ma che invita a riflettere sul valore del cambiamento e sull’importanza di costruire scuole che siano realmente a misura di chi le vive.

Per maggiori informazioni: Il manifesto delle scuole DADA.

 

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