Il crescendo rossiniano dei pensionamenti si è chiuso con il botto

Dal 2000-2001, dopo le rincorse alle “finestre” di uscita dal servizio seguite alla riforma del 1995, il personale scolastico sembrava aver perso l’attenzione alla pensione, tanto che per tre anni il numero degli insegnanti in quiescenza era rimasto sotto alle 18 mila unità annue, e quello del personale Ata sotto le 8 mila.
Poi, con la riforma dello scalone, la fibrillazione è ripresa via via che ci si avvicinava alla fatica data del gennaio 2008: al termine del 2004-05 i docenti pensionati erano aumentati di 5 mila unità, passando da 17.573 a 29.762. Il personale Ata in pensione aveva sfiorato le 8 mila unità.
L’anno dopo l’aumento dei docenti pensionandi era stato ancora più consistente: più di 7 mila unità rispetto all’anno precedente, mentre gli Ata superavano le 8 mila unità.
Da poco più di 22 mila pensionamenti del 2001-2002 si era passati a quasi 38 mila pensionamenti complessivi di quattro anni dopo: 15.184 pensioni in più tra docenti e Ata con un incremento superiore al 66%.

Per il solo personale docente l’incremento tra il 2001-02 e il 2005-06 era stato del 97%.
Era la premessa al botto di quest’anno dove, solo rispetto all’anno scorso, si registra un aumento di quasi 10 mila pensionamenti tra gli insegnanti e di quasi 2 mila tra il personale Ata.
Dal 2001-02 ad oggi, l’aumento di pensionati tra gli insegnanti è stato del 160%.