Il Cnpi a favore dell’incarico di presidenza ai maestri

Consentire anche ai docenti laureati di scuola materna ed elementare di avere accesso agli incarichi di presidenza: come era nelle attese, dopo le decise prese di posizione dei sindacati, anche il Consiglio nazionale della pubblica istruzione nella seduta dell’8 maggio ha votato un documento di richiesta al Miur di modifica della circolare n. 34 sugli incarichi di presidenza.

 Le pronunce del Tar che già avevano accolto la richiesta di docenti di elementare facevano pensare che l’ordinanza a carattere permanente sugli incarichi di presidenza potesse essere modificata, ma il Miur, forse ritenendo la norma ormai esaurita nella sua applicazione, stante la conclusione del concorso per presidi triennalisti e il passaggio al nuovo ordinamento, ha confermato le vecchie norme. E le reazioni non si sono fatte attendere

C’è ora tempo, se il ministero vorrà accogliere la pronuncia del CNPI, fino al 22 maggio prossimo (termine di scadenza per le domande di incarico).

Nella stessa seduta il CNPI si è pronunciato due volte su questioni riguardanti i precari, accogliendo i entrambi i casi la proposta del Miur: una prima volta  per i punteggi da attribuire ai neolaureati in scienze della formazione primaria che accedono direttamente da quest’anno alle graduatorie permanenti per effetto della legge di riforma 53/2003, e una seconda volta sull’interpretazione autentica circa l’attribuzione dei punteggi per i sissini di terza fascia.

Come si vede la questione precari tiene banco più che mai, dentro e fuori il ministero, ed è notizia dei giorni scorsi dei primi ricorsi dei sissini contro il decreto dirigenziale del 17 aprile che ha introdotto uguale trattamento di punteggio in risposta agli ordini del giorno della Camera e a precedenti pronunce giudiziarie. Intanto sul precariato nella scuola i Ds hanno presentato nei giorni scorsi una proposta di legge.