Tuttoscuola: Non solo statale

Il bonus per gli studenti delle paritarie tra polemiche e illusioni

Ci sono voluti otto mesi per dare attuazione alla norma di Finanziaria 2003 che prevede il bonus fiscale per gli studenti delle paritarie e subito è scoppiata la polemica, perché la risonanza che ha avuto la notizia dell’avvenuta (ritardata) emanazione del provvedimento ha dato l’idea che si trattasse di un nuovo finanziamento a favore della scuola privata “contro” la scuola pubblica, anziché della conferma di una norma che non era ancora stata applicata.

Paradossalmente la stessa e unica cifra di 30 milioni di euro è servita due volte, sia alla maggioranza (per ostentare l’impegno verso la scuola paritaria nell’autunno del 2002 e ora) sia all’opposizione (per fare polemica all’annuncio della disposizione e alla sua applicazione).

Ma i soldi sono sempre gli stessi e, per centrare in pieno l’obiettivo, non sono tanti come può sembrare.
Il bonus fiscale sarà di mille euro pro capite e – dato il fondo complessivo di 30 milioni – servirà a compensare 30 mila iscritti con reddito familiare inferiore a 30 mila euro annui.

Attualmente gli iscritti a scuole paritarie sono 991.620, di cui la maggior parte (595.640 pari al 60%) in scuole dell’infanzia. Il decreto, firmato da Moratti e Tremonti, però ha ristretto l’area dei beneficiari agli studenti della secondaria che sono quelli che, tra rette e libri di testo, hanno i maggiori oneri da sostenere. Sono 60.940 quelli delle medie paritarie e 149.870 quelli degli istituti superiori paritari: 210.810 in tutto, di cui premiati dal bonus soltanto in 30 mila.

Resteranno quindi senza bonus in 180.810, cioè più dell’86% del settore secondario attuale.

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