Tuttoscuola: Non solo statale

Il bonus della polemica è per tutti o per pochi?

Bonus, versione 1. Il bonus fiscale è dell’importo di mille euro e viene assegnato alle famiglie con un reddito inferiore ai 30 mila euro. Dato l’ammontare del fondo stanziato in Finanziaria (30 milioni di euro), si possono accontentare al massimo 30 mila studenti di paritaria. Un bonus di 1.000 euro all’anno per pochi fortunati. Anzi no.

Bonus, versione 2. Il bonus per gli studenti delle paritarie è riservato solamente agli iscritti degli istituti di istruzione secondaria di I e II grado (60.940 per le medie e 149.870 per le superiori). Non vi sono tetti di reddito da rispettare. Si possono accontentare 211 mila studenti con un bonus dell’importo medio annuo di circa 142 euro. Anzi no.

Bonus, versione 3. Il bonus, secondo il comunicato stampa del Miur del 2 settembre, può essere richiesto da ogni studente. Tutti? Il testo del decreto pubblicato su “Sole 24 ore” il 3 settembre sembra avallare questa ipotesi di estensione del bonus a tutti gli iscritti delle scuole paritarie, infanzia comprese. Si tratterebbe di circa un milione di ragazzi, che potrebbero contare su un bonus medio di 30 euro a testa all’anno. Possibile?

Bonus, versione 4, ufficiale e definitiva (forse). Il bonus è riservato agli iscritti delle scuole paritarie della cosiddetta fascia dell’obbligo, compreso il primo anno delle superiori, per complessivi 250 mila studenti che riceverebbero un contributo medio di circa 120 euro all’anno.

Il bonus fiscale, che ancora 48 ore fa veniva quantificato in mille euro e riservato a pochi (il 3% di tutti gli studenti iscritti alle paritarie con reddito controllato), ora è riservato ad una quantità più consistente (25% del totale), anche se dovrà accontentarsi di un bonus di entità quasi simbolica, senza limiti di reddito.

L’obiettivo del decreto sembra quindi essere un altro: quello di precostituire per gli studenti delle paritarie il diritto al bonus, comunque e senza limiti di reddito. E quando un diritto è affermato, sancito e formalizzato, occorre che un’adeguata e diversa risorsa finanziaria lo trasformi da virtuale (quale sarebbe un bonus di un centinaio o due di euro all’anno) a sostanziale, concreto ed effettivo.

Bonus, versione 5. Se ne parlerà già nella prossima finanziaria?

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