
Il 4 ottobre verso la festa nazionale: San Francesco torna nel calendario civile

Il Parlamento si prepara a ridare piena dignità civile al 4 ottobre, giornata dedicata a San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Dopo quasi cinquant’anni dall’abolizione come festività ufficiale (1977), due proposte di legge presentate da Noi Moderati e Fratelli d’Italia puntano a reintrodurre questa ricorrenza tra quelle riconosciute a livello nazionale. La maggioranza di governo è compatta nel sostegno, con l’adesione anche di Forza Italia e Lega.
Una scelta simbolica in vista dell’800° anniversario
Il 2026 segnerà l’ottocentesimo anniversario della morte di San Francesco: una ricorrenza che rende ancora più significativo il tentativo di riportare il 4 ottobre nel calendario delle festività civili. Il provvedimento, attualmente in discussione alla Commissione Bilancio della Camera, dovrebbe approdare al voto finale entro pochi giorni, per poi passare al Senato.
Tra educazione ambientale e dialogo interreligioso
Le due proposte legislative offrono approcci complementari. La proposta A.C. 2097, firmata da Maurizio Lupi (Noi Moderati), valorizza il messaggio francescano come leva educativa: pace, fraternità e salvaguardia del creato. In questa chiave, il 4 ottobre diventerebbe un’occasione di riflessione civica, con il coinvolgimento di scuole, enti pubblici e terzo settore in iniziative educative e sociali.
Diverso il taglio della proposta A.C. 2231, presentata da Lorenzo Malagola (Fratelli d’Italia), che introduce il concetto di “perdono civile” e pone l’accento sul valore della carità e del dialogo tra fedi. Il testo opera anche una distinzione normativa tra San Francesco, a cui verrebbe riconosciuta la festività nazionale, e Santa Caterina da Siena, a cui resterebbe intitolata la solennità civile del 4 ottobre.
Un impatto economico ponderato
La reintroduzione della festività comporta un costo annuo stimato in poco più di 10 milioni di euro, a carico dello Stato. La cifra copre in particolare i comparti sanitari e della sicurezza: circa 8,8 milioni per il Servizio sanitario nazionale e 1,9 milioni per forze armate, polizia e vigili del fuoco. L’entrata in vigore è prevista dal 1° gennaio 2026, ma l’impatto economico scatterà nel 2027, dato che nel 2026 il 4 ottobre cadrà di domenica.
Il calendario delle festività civili passerebbe così da undici a dodici giornate, affiancando San Francesco a ricorrenze laiche e religiose come il Primo Maggio, la Festa della Repubblica, Ognissanti o il Natale.
Un’opportunità educativa per le scuole
Per il mondo della scuola la novità si traduce in nuove occasioni formative. Già oggi il 4 ottobre è celebrato, per effetto della legge 24/2005, come “giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra culture e religioni”. Con il ripristino della festività nazionale, le scuole potrebbero sviluppare progetti dedicati alla figura di Francesco d’Assisi, con un focus su cittadinanza attiva, sostenibilità, cura dei beni comuni.
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