I tagli al Mof cambiano la didattica

La riduzione del Mof, il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, decisa dal governo per finanziare gli scatti di anzianità al personale, si traduce in pratica nella limitazione delle attività di  integrazione della didattica.

L’Anief-Confedir segnala casi di istituti scolastici dove ciò sta già avvenendo o si ritiene che potrà accadere a breve. Protesta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir: “Non è un caso – sostiene il sindacalista – che sono sempre più gli istituti a dover ricorrere a recuperi scolastici ‘in itinere’, con la didattica bloccata per settimane intere e i docenti impegnati nelle attività di rinforzo e di ripetizione, anzichè in orario pomeridiano, nelle ore normalmente dedicate alla didattica ordinaria. Per i dirigenti diventa una necessità, perchè è l’unico modo per avviare i recuperi senza pagare i docenti. Solo che a pagare, alla fine, sono tutti gli alunni. Quelli in ritardo, cui viene negata la possibilità di recuperare assistendo a lezioni di qualità. Ma anche quelli bravi. Costretti a svolgere attività alternative. Invece di fare lezione”.

Ma c’è anche chi ritiene pressochè inutili i corsi integrativi e che una didattica ‘ordinaria’ più personalizzata e per gruppi possa dare risultati migliori anche per gli alunni più in difficoltà.