I prof stranieri che scavalcano i precari italiani…

La Gilda degli insegnanti denuncia in un comunicato il possibile privilegio dei cittadini comunitari che vogliono inserirsi nelle graduatorie provinciali degli insegnanti rispetto ai docenti italiani.

La nota dell’organizzazione sindacale spiega infatti che, ai fini dell’accesso alle graduatorie (divenute “ad esaurimento”) per il prossimo biennio, nella bozza predisposta dal Ministero dell’Istruzione e diffusa ai Sindacati “è previsto per i cittadini comunitari la possibilità di presentare domanda di inserimento a ‘pettine’, cioè con l’eventuale scavalcamento di quelli già inseriti, creando addirittura per cittadini stranieri una situazione di privilegio a danno di quelli italiani che, pur possedendo eventualmente gli stessi requisiti, non potrebbero avere ora accesso alle graduatorie“.

La Gilda contesta questa che definisce come “una riapertura per i soli stranieri” delle graduatorie ad esaurimento, e cita casi concreti, come l’immissione in ruolo quest’anno di due cittadini romeni, in provincia di Pordenone, fatto che, secondo il sindacato “potrebbe creare, nelle province del confine orientale, addirittura delle situazioni di pendolarismo da parte dei paesi comunitari confinanti“.

Un altro esempio grave è il commercio di abilitazioni che consentono l’inserimento “a pettine” in graduatoria, abilitazioni – secondo la Gilda – “non equiparabili a quelle italiane“, come quelle “spagnole, che si conseguono con due sessioni di 45 giorni e che sono ormai oggetto di vendita direttamente in Italia, sia a Roma che a Milano“.

L’ultimo elemento contestato dalla Gilda è il riconoscimento del servizio prestato da insegnanti comunitari in paesi extracomunitari: “Questo fatto potrebbe significare - paventa la Gilda con un esempio discutibile – che un algerino con cittadinanza francese può farsi riconoscere i titoli conseguiti in Kenia ed entrare di ruolo nelle scuole italiane“.