I Presidi vogliono i raccomandati nelle scuole

Da un articolo pubblicato su “Tuttoscuola” del 23 giugno 2008, si apprende che i presidenti delle due associazioni nazionali dei Presidi: Gregorio Iannaccone e Roberto Pellegatta (ripetttivamente presidenti di A.N.DI.S. Associazione Italiana Dirigenti Scolastici ed Di.S.A.L. Dirigenti Scuole Autonome e Libere) hanno inviato (guarda caso a pochi giorni di distanza l’una dall’altra) una lettera al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini, in cui si afferma che i Presidi si dichiarano disposti all’assunzione “sui loro posti, se non ancora coperti da ruolo”, del “personale docente con incarico a tempo determinato attualmente in servizio” a condizione di “una possibile sperimentazione (con copertura normativa) al fine di procedere da parte delle scuole alla chiamata diretta dei supplenti temporanei per assenze brevi, superando l’attuale farraginosa procedura”.

Dunque, improvvisamente i precari chiamati dalle graduatorie non sarebbero più i “pericolosi clandestini” come definiti da Scrima, al punto che i Presidi avrebbero addirittura la benevolenza di volerli assumere.

Poi, però paradossalmente, i Presidi si chiedono, con “copertura normativa“, la chiamata diretta, (per assumere i propri raccomandati) invocando il superamento di fantomatiche farraginose procedure. Beh! … vale la pena di ricordare al Ministro Gelmini (e ai Presidi laddove ve ne fosse bisogno), che nella realtà la chiamata diretta esiste già attraverso procedure chiare, democratiche e trasparenti che di farraginoso non hanno assolutamente nulla: si chiamano Graduatorie di Istituto, costituite dai docenti che hanno fatto richiesta di inserimento nelle 20 Istituzioni. In caso di supplenze brevi, gli interessati vengono convocati in ora e data stabilità con telegramma ed hanno diritto di assunzione con ordine di priorità riferito al proprio punteggio (dunque meritocraticamente). Nella procedura informatizzata oltre ai relativi indirizzi, esistono anche i recapiti telefonici diretti, e gli indirizzi e-mail degli aspiranti supplenti. Quindi come si vede la convocazione da parte dei Presidi è già semplicissima (non ha nulla di farraginoso!) e la segreteria (come una buona segreteria sa fare) può effettuare le preventive verifiche anche telefonicamente, inoltre è già a conoscenza di quali siano gli insegnanti effettivamente disponibili, poiché può reperire i dati necessari pervenuti al provveditorato, che vengono continuamente aggiornati attraverso i relativi moduli informatici.

Vale anche la pena di ricordare che la chiamata diretta, (così come la vorrebbero i presidi) esisteva già prima che venissero istituite le Graduatorie d’Istituto, e costringevano i candidati a fare le richieste di disponibilità direttamente ai capi di istituto, anziché alle “scuole polo… e dunque quale sarebbe la proposta? Ritornare indietro, all’età della pietra, quando non esisteva l’era informatica? Se così fosse, tutti gli abilitati dovrebbero ogni anno spendere migliaia di euro in raccomandate da inviare direttamente ai Presidi di tutta la Provincia, e nel caso qualcuno dei Dirigenti Scolastici, non avessero “raccomandati” da inserire nell’organico, per supplenze brevi, chiamerebbe uno dei “non raccomandati”.

E’ questa la scuola che volete Veramente!

Vale la pena di ricordare che attraverso le supplenze brevi si arriva all’insegnamento in organico, che ci sono decine di migliaia di docenti laureati ed abilitati con Concorsi Ordinari, che aspettano da un decennio e più, nelle graduatorie ed ancora non hanno avuto modo di dimostrare le proprie capacità, e quello che possono dare alla scuola.

Vale la pena di ricordare che queste persone hanno sempre creduto nelle Istituzioni e nello Stato, si sono anch’esse laureate con il massimo dei voti a 25 anni, hanno superato durissime prove selettive concorsuali per conseguire l’abilitazione, e non è certo colpa loro se lo Stato sin’ora li ha messi a parcheggiare nelle Graduatorie fino all’eta di 40 anni. Cosa dovrebbero fare adesso queste decine di migliaia di docenti abilitati (le stime parlano di 280.000 per le G.E.)? Buttar via le proprie aspirazioni, le proprie aspettative, le proprie esperienze formative, tutta la propria esistenza, in sintesi la propria vita, per fare spazio a quelli ancora più giovani di loro, probabilmente raccomandati e/o benefattori delle future Fondazioni scolastiche?

Ma non lo trovate un ragionamento assurdo?!…

i Docenti Abilitati e Disoccupati inseriti nelle G.E. 3 fascia