I presidi incaricati passano all’incasso

La cifra non è proprio male, quasi 34 milioni di lire all’anno (17.469 euro): potrebbe essere questo l’importo dell’indennità per funzione superiore spettante ai presidi incaricati e ai docenti che svolgono o hanno svolto temporaneamente la funzione vicaria in sostituzione del dirigente scolastico.
I sindacati confederali della scuola hanno richiesto al ministero di mettere in pagamento le maggiori indennità spettanti ai presidi incaricati a seguito del contratto sulla dirigenza. Mensilmente si tratterebbe di 1.455,75 euro (2.818.727 lire) calcolati sul differenziale tra lo stipendio iniziale di docente (oltre 36 milioni di lire all’anno) e quello nuovo di dirigente scolastico (70 milioni di lire all’anno). Prima del contratto della dirigenza l’indennità incassata era stata pari a 433 euro al mese (838.465 lire). L’aumento secco sarebbe pertanto di 1.022,72 euro al mese (quasi 2 milioni di lire in più), superiore allo stesso aumento mensile contrattuale dei dirigenti!
La disposizione per l’indennità è contenuta nell’art. 69 del contratto 4.8.95 (Contratto Collettivo Nazionale Lavoro – Comparto scuola 94-97) di cui viene ora richiesta l’applicazione riferita alla nuova situazione creata dal contratto della dirigenza. Anche gli insegnanti che sostituiscono temporaneamente il dirigente assente o impedito hanno diritto all’indennità per funzioni superiori.
All’indomani del preaccordo di gennaio per il contratto della dirigenza scolastica l’Anp aveva riportato uno specifico commento con tabella (Presidi Incaricati) sull’indennità.
Ma il silenzio dell’Aran in sede di contrattazione proprio su questa questione suggerisce prudenza prima di dare per acquisita la richiesta sindacale di erogazione dell’indennità.