I NEET, problema soprattutto italiano/2

Nel confronto dei dati negativi dei ragazzi 20-24enni in situazione di non lavoro, non studio e non formazione la situazione degli italiani, rispetto ai coetanei degli altri Paesi, è impietosa per non dire drammatica.

Nessuno peggio dei nostri ragazzi maschi scesi al 34,6%: i loro coetanei greci hanno fatto meno peggio con il 30,5%, preceduti (in meglio) dagli spagnoli con il 30,2%, dai portoghesi con il 23,7%, dagli irlandesi con il 20,5%, dai polacchi con il 18,9% e dai belgi con il 18,8%.

Sotto la media con la migliore situazione NEET troviamo i ragazzi tedeschi (soltanto il 9%), quelli della Repubblica Ceca (9,1%), i ragazzi della Norvegia (9,5%) e quelli dell’Olanda (9,6%).

E le ragazze italiane, per le quali abbiamo evidenziato una percentuale NEET (35,1%) ancora più elevata dei coetanei maschi (34,6%), come si posizionano rispetto alle ragazze di pari età dei Paesi europei?

In Europa le ragazze italiane sono da questo punto di vista nelle peggiori condizioni, mentre negli altri Paesi OCSE si trovano peggio di loro le coetanee turche con 42,1% e quelle messicane con il 39,4%.

Meno peggio delle italiane nei Paesi dell’Unione le ragazze greche con il 32,1%, seguite (in meglio) dalle spagnole con il 27,9%, poi dalle ungheresi e dalle portoghesi con 24,1%, dalle irlandesi con il 21,7% e le polacche con il 19,6%.

Sotto la media europea e con le migliori situazioni NEET si trovano le ragazze svizzere con il 10,1%, le norvegesi con il 10,4%, le svedesi con il 10,8%, le olandesi con l’11,2%, le tedesche con l’11,4% e le austriache con l’11,5%.

La differenza abissale tra i NEET (maschi e femmine) di casa nostra e quelli di tanti Paesi europei ci fa capire che la cause (e i rimedi) risiedono non solo all’interno del sistema d’istruzione, ma anche (forse soprattutto) all’interno del mondo produttivo e della società civile.

Il Governo, di fronte a questa drammatica situazione dei nostri giovani non può rimanere indifferente: sono necessarie misure adeguate non soltanto in campo scolastico per non pregiudicare in qualche modo il futuro del Paese.