I libri di inglese in prima e seconda primaria li pagano i Comuni?

C’è chi ha sollevato il problema dei costi dei libri di testo di inglese in prima e seconda della scuola primaria (oltre un milione di alunni): chi li paga, i Comuni o le famiglie?

La questione dei costi dei libri di testo di inglese è una novità conseguente al decreto 61 del 22 luglio che ha generalizzato tale insegnamento nelle classi in cui era prima facoltativo.

E’ noto che l’insegnamento di una lingua straniera nella scuola elementare, avviato all’inizio degli anni ’90, era stato da subito generalizzato nelle ultime tre classi della scuola. I relativi libri di testo per le classi terze, quarte e quinte rientrano nel diritto di gratuità di cui godono tutti i libri adottati nella scuola elementare.

Nelle classi prime e seconde l’insegnamento di una lingua straniera, fino al 2002-2003, è stato facoltativo (interessati circa il 60% degli alunni) e non ha comportato il diritto automatico alla gratuità del libro di testo, anche se in diversi casi ci sono state amministrazioni comunali che, in via discrezionale, hanno deciso di accollarsi anche tale onere.

Ora i libri di inglese in prima e seconda della scuola primaria diventano necessari e obbligatori, stante l’introduzione generalizzata dell’insegnamento.

Scatta quindi automaticamente il diritto degli alunni a riceverlo gratuitamente (al costo di circa 8-9 euro) e dovrebbe scattare contestualmente per i comuni la spesa, non prevista (circa 9 milioni di euro da suddividersi tra tutti i Comuni), di accollarsene gli oneri. La non previsione della spesa imporrebbe peraltro all’Amministrazione, per mettere i Comuni in condizione di garantire la fornitura, di modificare il decreto relativo ai libri di testo della scuola elementare e al superamento del tetto di spesa fissato.