Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ieri lo aveva promesso: occorre reintegrare i fondi alle scuole private paritarie che la finanziaria ha tagliato per 134 milioni di euro per il 2009, e infatti va in questa direzione un emendamento alla finanziaria presentato dalla maggioranza.

In una nota congiunta, diversi deputati del Popolo delle libertà, Toccafondi, Lupi, Farina, Vignali, Palmieri, hanno spiegato la presentazione dell’emendamento: “Valutiamo positivamente quanto detto dal Presidente del Consiglio Berlusconi: siamo favorevoli al reintegro dei fondi alle scuole non statali. Questa è una decisione utile anche per il bilancio dello Stato. L’emendamento presentato anche a nostra firma, e all’esame della commissione Bilancio, va in tale direzione”.

I deputati spiegano che la scuola statale costa allo Stato molto di più di quella privata, per ogni singolo studente: “Reintegrare il capitolo di bilancio riferito alla scuola non statale di 134 milioni di euro significa non aumentare la spesa delle famiglie e dello Stato. Un bambino che frequenta una scuola non statale, infatti, ha un costo annuo più basso di quello della scuola statale“. I parlamentari snocciolano anche dei dati: un bambino che frequenta un asilo privato costa allo Stato 584 euro l’anno perché il resto è pagato dalle famiglie. In una scuola pubblica il costo per ciascun bambino ammonta a 6.116 euro l’anno.

I deputati del Pdl concludono che il taglio delle risorse per la scuola privata avrebbe come contraccolpo conseguenze negative per il bilancio statale: “Se il contributo statale diminuisse, le rette aumenterebbero con la conseguenza di minori iscrizioni alle scuole non statali ed un aumento delle iscrizioni alle scuole statali con una crescita dei costi per lo Stato. Il reintegro del fondo, riportandolo alla cifra presente in bilancio dal 2000 ad oggi rappresenta oltre che il primo passo verso la reale parità scolastica anche un azione di aiuto alle famiglie e al bilancio nazionale“.