Guerre tra poveri/1. ‘Ordinaristi’ all’attacco

Tra i molti movimenti e gruppi d’interesse che si sono formati tra gli aspiranti docenti non ci sono solo quelli creati dai precari e dai sissini, le due categorie più note. Ce n’è anche qualcuno che raccoglie quei docenti che, avendo partecipato ad un concorso ordinario a cattedre, e avendolo superato, sono stati inseriti nelle graduatorie di merito (GM) senza poter andare in cattedra per mancanza di posti. Si sono autodefiniti “ordinaristi“.
Il più polemico di questi raggruppamenti è forse il MILSAP (Movimento Indipendente per la Liberazione della Scuola dalle Abilitazioni a Pagamento), che prende di mira un altro gruppo, quello degli abilitati SSIS (“sissini“), considerati in qualche modo come concorrenti sleali ai fini della conquista di un posto tra quelli riservati a coloro che sono inseriti nelle graduatorie permanenti (GP).
Gli ordinaristi, molti dei quali non hanno mai insegnato, lamentano di non averlo potuto fare “perché hanno trovato nelle graduatorie permanenti gli ‘specializzati con gli assegni di papà’, piazzati con un bel punteggio senza aver mai insegnato in una scuola“. Naturalmente il MILSAP nega di voler alimentare una guerra tra poveri, ma ribadisce che secondo la Costituzione “il concorso ordinario è la strada maestra per l’arruolamento nella pubblica amministrazione“, e che “per decenni le graduatorie di merito sono state considerate il solo strumento per l’arruolamento nella scuola e soltanto per far posto alle legittime aspettative dei ‘precari’, dopo anni di lotte sindacali, sono state giustamente decurtate del 50%“.
Si possono anche sopprimere le graduatorie permanenti, conclude il MILSAP, purché nei nuovi sistemi di reclutamento si tenga conto del valore del precariato. Ma in particolare di chi tra i precari “ha veramente studiato seguendo il percorso selettivo della via maestra“.