Guerre tra poveri. ‘Ordinaristi’ all’attacco

L’Adaco (Associazione Docenti Abilitati Concorso Ordinario, www.adaco.net) ha deciso di promuovere un ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge sulle graduatorie. I termini per il ricorso scadono alla fine del mese di giugno, ed è per questo che l’associazione degli “ordinaristi” fa appello a tutti gli interessati perché aderiscano all’iniziativa (la quota è di 150 euro, e copre anche gli eventuali ulteriori atti legislativi che dovessero intervenire sulla materia).
Il ricorso alla Corte è l’ultima spiaggia per chi “dopo aver superato un concorso ordinario selettivo e durissimo si vede scaraventato in fondo alla graduatoria, con un punteggio che non può essere incrementato“. Gli avversari sono quelli di sempre, i “sissini”, e il loro super punteggio, riconosciuto anche dalla legge sulle graduatorie.
Purtroppo per gli “ordinaristi” i precedenti non sono molto incoraggianti. Andando indietro nel tempo, anche gli idonei dei vecchi concorsi ordinari degli anni sessanta, per i quali una legge (la n. 468) prevedeva l’immissione in ruolo, fecero ricorso alla Corte Costituzionale contro l’art. 17 della legge 477, che pur essendo successiva immetteva in ruolo i “precari” di allora, abilitatisi con i “corsi abilitanti”, con precedenza rispetto ai “quattrocentosessantottisti“. Dopo anni di battaglie e di attesa, questi ultimi alla fine si videro dare ragione dalla Corte, ma la sentenza rimase di fatto inefficace, perché nel frattempo il sistema aveva assorbito decine di migliaia di “diciassettisti“, protetti dai sindacati della scuola, specialmente dalla neonata CGIL, e si era ormai stabilizzato.