Gran Bretagna: si vota sul boicottaggio dei test

I docenti boicottano i test scolastici. Succede in Inghilterra, dove il NUT (National Union of Teachers), il maggiore sindacato degli insegnanti, ha deliberato di sottoporre al giudizio dei suoi iscritti la decisione se procedere o meno al boicottaggio dei test di inglese, matematica e scienze, in calendario per il mese di maggio 2004, a conclusione dei primi due gradi della scuola primaria (key stages), a 7 e a 11 anni di età degli allievi. Ne dà notizia l’ultimo numero del settimanale educativo del Times (www.tes.co.uk).

Gli iscritti saranno chiamati ad esprimersi nelle prossime tre settimane, e per farlo compileranno un’apposita scheda contenente il quesito. L’esito di questa vera e propria votazione sarà reso noto a dicembre. Non è da escludere che nelle prossime settimane il NUT decida di estendere l’iniziativa anche ai test previsti a conclusione del terzo key stage, previsto a 14 anni.

Il NUT ha deciso di muoversi in questa direzione dopo aver conosciuto i risultati di un’indagine, condotta su 30.500 iscritti, dichiaratisi in gran parte scettici sull’affidabilità dei test come indicatori degli effettivi livelli di apprendimento degli allievi. I test, sostiene una vasta maggioranza degli insegnanti aderenti al NUT, restringono la gamma degli obiettivi e impoveriscono la qualità dei risultati.

Il boicottaggio, se sarà deciso, comporterà l’astensione degli insegnanti da tutte le attività di preparazione degli allievi ai test, e la non partecipazione alle iniziative di formazione in servizio ad essi collegate: il tempo così risparmiato sarà dedicato ad attività di insegnamento e di valutazione centrate sui piani di studio. Di fatto questo significherebbe l’impossibilità, per molte scuole, di presentare gli allievi ai test finali e/o un loro insuccesso di massa. Fra l’altro la valutazione dei test del primo key stage (7 anni) è affidata agli stessi insegnanti, che però potrebbero rifiutarsi di assegnare i voti dichiarando la loro adesione al boicottaggio.