Gran Bretagna: avanti tutta con i test

In Gran Bretagna si continuerà a valutare i livelli di apprendimento attraverso i test, a conclusione di ogni grado (key stage) a 7, 11, 14 e 16 anni. Lo ha ribadito il ministro dell’istruzione Charles Clarke, malgrado le ampie riserve formulate in proposito dalla stessa commissione istruzione dei Comuni, dove i laburisti sono in grande maggioranza.
Non solo. In Gran Bretagna le scuole pubbliche (che comprendono anche quelle private finanziate con fondi pubblici) possono chiedere lo status di “specialist school” impegnandosi a migliorare le prestazioni degli allievi in determinate materie chiave, come matematica o lingue, a fronte di sostanziosi benefici economici: fino a 50.000 sterline all’anno, alle quale le scuole dovranno però aggiungere una somma equivalente trovando finanziatori privati e sponsor sul territorio.
Nel settembre 2003 le specialist schools saranno 1.400, e Clarke si augura la loro generalizzazione entro pochi anni, col definitivo superamento del modello unitario “comprehensive“, già vanto e bandiera dei laburisti nel dopoguerra. Ebbene: anche in questo caso tutto dipenderà dall’esito delle prove alle quali saranno sottoposti gli allievi. Alle obiezioni provenienti dal suo stesso partito, riguardanti la difficoltà, per le scuole situate nelle zone economicamente meno sviluppate, di raccogliere i finanziamenti privati, Clarke ha risposto snocciolando una serie di dati, tutti rigorosamente fondati sui risultati dei test. L’anno scorso, per esempio, agli esami conclusivi dell’obbligo (GCSE) il 54.1% degli allevi delle specialist schools ha ottenuto risultati buoni o ottimi, contro il 46.7% delle scuole comprehensive.